domenica 14 febbraio 2010

ASSOLO


Non so se Palermo, tra le ultime città italiane per qualità della vita, sia anche tra le meno silenziose. Certo, clacson e ronzio di sottofondo la rendono rumorosa come tutte le città del Sud. Tra i pochi vantaggi della periferia, c’è quello di essere al riparo dai decibel in eccesso. Tanto da percepire il suono delle campane e, in primavera, il cinguettio degli uccelli. Le campane, seppure non rintocchino a lutto o suonino a festa come nei piccoli centri, annunciano l’angelus e le messe domenicali, evocando, per i credenti, un ristoro per l’anima. Gli uccelli allietano il risveglio nelle mattinate di primavera.
Ma anche in questa stagione invernale, la mattina sento il solitario canto di un uccellino. Chissà perché canta e per chi … Mi piace pensare che il suo tenace cinguettio voglia ricordarci, come le anatre in volo di gucciniana memoria, che, a volte, “bisogna cantare”: anche da soli.
Maria D’Asaro

(pubblicato su“Centonove”: 12-02-2010)

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