domenica 9 gennaio 2011

LA GENTILEZZA E' UN DISTILLATO


LUISA MURARO: LA GENTILEZZA E' UN DISTILLATO
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (http://www.libreriadelledonne.it/) il seguente articolo originariamente apparso su "Metro" del 12 novembre 2010]

L'autrice del blog sottoscrive completamente le riflessioni di Luisa Muraro.

Per chi vuole coltivare in se' e intorno a se' la gentilezza, questi sono tempi eroici.

A formare una persona gentile contribuiscono il suo temperamento, l'educazione ricevuta e la cultura circostante: nella nostra societa' non mancano persone spontaneamente inclini alla gentilezza cosi' come non manca l'educazione di base nelle famiglie e nelle scuole, ma e' franata la cultura sociale. Le nemiche della gentilezza, villania e volgarita', trionfano sulla scena sociale. Non e' colpa di nessuno, le cose sono andate cosi'. Tutti invocano un po' di gentilezza, pochi la offrono. D'altra parla, non si puo' comprarla (quella che si compra e' finta). Si riceve in regalo e si ricambia. Si puo' anche cercare di produrla in proprio e offrirla a chi non la conosce.

E' contagiosa, ma meno delle sue nemiche. Come posso insegnare la gentilezza ai miei alunni, mi ha chiesto una prof. Come si insegna un'arte marziale, le ho risposto: le mosse giuste, il senso della misura, la nobilta' d'animo; alle alunne, insegna a non imitare i villani e a coltivare la differenza femminile insieme alla forza: nessuno si permetta di crederle deboli perche' gentili, tutto al contrario.
Confesso che, personalmente, non sono sempre gentile con le persone che conosco: con queste esprimo a volte la violenza congenita che ho dentro, fidando nel nostro rapporto. In compenso, sono gentile con le persone sconosciute in cui ci si imbatte nel caotico mondo di oggi. Dicono che per essere gentili ci vorrebbe del tempo e noi non ne abbiamo, io mi sono specializzata in una gentilezza mordi e fuggi: un sorriso e uno sguardo d'intesa, a chi? A un essere umano. Quello che propongo non e' certo un buon esempio, ma un'idea: concediamo alle nostre vite e alle nostre citta' il lusso di essere ogni tanto gentili per la pura gioia di esserlo
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4 commenti:

  1. La gentilezza è una dote che si acquisisce nel tempo. Quando, mano a mano, ci si accorge che gentilmente si riescono ad ottenere più cose che con la prepotenza o addirittura con la violenza.
    E mentre queste ultime sono generalmente respinte, poiché provocano una reazione uguale e contraria, la gentilezza 'obbliga' a una risposta gentile, o quanto meno non aggressiva.

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  2. Secondo me la gentilezza è strettamente collegata con l'educazione e il rispetto. Ogni volta che si ha a che fare con le persone bisognerebbe tenere presente questi tre punti, penso sia la base del vivere civile... anche se si trovano un sacco di persone incivili e maleducate, purtroppo!

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  3. La cara Vele mi ha "rubato" le parole: «base del vivere civile». E in un certo senso il genere femminile ha una marcia in più in questo caso (concetto estraneo al più grave problema delle violenze che le femmine subiscono senza dubbio più dei maschi): tra gli ometti che si definiscono gentili molti sono convinti che bisogna esserlo solo con le donne. Io no. Grazie, Maria, per le tue esternazioni sempre così istruttive e costruttive. Bye.

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  4. @gattonero, Vele e Dr.Peter: grazie della vostra "gentile" attenzione. Un abbraccio a tutti/e.

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