giovedì 9 giugno 2011

BATTI QUORUM

(Un figlio quasi ingegnere, molto tosto di testa, studioso di energie alternative, mi dice che chi continua a utilizzare livelli altissimi di energia forse non può permettersi di abbandonare il nucleare.
Io e lui, comunque, andremo a votare.
Per esercitare il sacro diritto di cittadinanza.
Da decrescentista voterò sì, anche senza eccesso di fervore ideologico.
Buon voto a tutte/i)



È difficile, ma non impossibile, che si arrivi al quorum per i quattro referendum del 12 giugno. Dei referendum, in passato, si è abusato fino a svilirne il valore: non per caso è dal ´95 che il fatidico quorum non viene raggiunto.
Ma i meno giovani ricordano perfettamente la portata storica di almeno tre referendum (legalizzazione di divorzio e aborto, referendum elettorale di Mario Segni) che sconquassarono il quadro politico e soprattutto diedero il segno di una maturazione profonda, e inattesa, dell´opinione pubblica.
Nel clima di riscossa civile aperto dalle amministrative, i quattro quesiti di domenica prossima potrebbero sortire un effetto analogo: ridare alla politica quel significato di cambiamento, di salto di qualità, che la politica riveste nonostante (e contro) il deperimento degli ultimi anni.
Chiedete a tutti di andare a votare, discutere con gli incerti e con gli indifferenti, non vergognatevi di sentirvi propagandisti importuni, così come non mi vergogno di scrivere queste righe di smaccata propaganda politica.

La posta è alta, il contenuto dei quesiti molto rilevante. Specie i due referendum sull´acqua chiedono di rimettere l´accento sulla dimensione pubblica della nostra convivenza. La politica è tornata.

Dite a tutti di tornare alla politica.
M. Serra (La Repubblica, 7.6.2011)

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