domenica 14 agosto 2011

Only you

     C’era una volta, in un paese lontano lontano, una bambina piccina piccina. Con dei ricciolini che stazionavano allegri sulla sua fronte.
     Questa bimbetta amava la musica. Ma, nelle sue stanze in penombra, la musica non era di casa: non un giradischi, o qualcosa del genere. C’era la radio, va bene. Che comunque ronzava soltanto notizie dal mondo. Infatti il papà di quella bambina i notiziari li ascoltava in ogni momento, con la stessa devota attenzione con cui un pio monaco attende ai suoi uffici liturgici.
    Quello stesso papà, anche se stonatissimo, stravedeva per la musica lirica. Ma la bimba non riusciva ad appassionarsi ai vocalizzi infiniti di uomini grassi e di donne soprano.
     Sua madre aveva una bella voce, ma cantava solo lugubri nenie, punteggiate da cenerentole irredente, orfanelli abbandonati o dal Tempo che dice: - Io mai, io mai, io mai ritornerò - . Se cambiava genere, era per intonare inni sacri: - Anch’io festevole corro ai tuoi piè, o santa Vergine prega per me -. Ma quella bimbetta biondina dagli occhi sgranati, non si rassegnava che l’universo vibrasse solo di melodie come quelle.
    Fortuna volle che, sotto casa, ci fosse una botteguccia. Piccina picciò. Con un ciabattino che, nelle belle giornate di sole, risuolava le scarpe e aggiustava tomaie proprio sull'uscio. E, guarda caso, su uno sgangherato treppiedi, in compagnia di martelli e sopratacchi, teneva una radio a transistor.
Da quella radiolina, a tutto volume e mescolate al controcanto della sua voce, la bimba ascoltava finalmente le canzonette.
    Oh Diana, Only you, Oh Carol, Le mille bolle blu le regalavano un' allegria festosa nella quale lei si tuffava, canticchiando a suo modo e improvvisando, senza alcuna vergogna, incerti passi di danza.
    Ora sì, era lieta e leggera: e intuiva, dietro a Only you, vaghi e frizzanti orizzonti di cui non riusciva però a tracciare bene i contorni.
    Ancora non poteva saperlo, ma per lei c’era già il rap del Cherubini e il ritmo stupendo di Bob Marley. 
    E, chi lo sa, persino un cavaliere che un giorno l’avrebbe portata a ballare....




3 commenti:

  1. ...e magari l'avrebbe aiutata a tuffarsi....Buon ferragosto Marì Antoniè

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  2. ...anche dove non si tocca... Buon ferragosto Maruzza

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  3. @mdfex e dr.Peter: quale migliore saluto affettuoso, in questa deserta calura urbana, del vostro cordiale duetto?!
    Grazie di esserci: amica preziosa e follower speciale.
    Maruzza/Marì Antoniè

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