sabato 5 novembre 2011

A capo coperto

       Oggi, l’essere giovani, o almeno apparirlo, è un imperativo categorico. Guai a mostrare le prime rughe, i capelli bianchi o altri segni premonitori della vecchiaia. Essere anziani è diventato un tabù. Specie in città. Ma se da Palermo ti rechi in un paesino, vedrai che è ancora possibile mostrare di non essere più ragazzini. Lì, i vecchi non indossano jeans, e anche d’estate stanno con il capo coperto dall’immancabile “coppola”. Le donne conservano il colore sbiadito dei loro capelli, si vestono con gonne  alla buona e hanno sempre  una catenina d’oro con la Madonna sul petto. E un ampio ventaglio di rughe, mostrato senza paura. Vecchi d’altri tempi, retaggio di una società arcaica in cui era permesso essere anziani senza vergogna. Chissà se un giorno anche noi sapremo invecchiare con arte e con dignità. Perché anche essere vecchi, come i nostri nonni ci hanno insegnato, potrebbe avere un sapore speciale.
Maria D’Asaro ("Centonove": 4.11.2011)

2 commenti:

  1. Io ho un ricordo bellissimo dei miei nonni: il nonno portava sempre il cappello (stile anni '30) e la nonna il grembiule e la gonna. Mai vista in pantaloni. Erano bellissimi ^___^

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  2. sono daccordo con le tue opinioni...credo però che non sono solo le rughe a farci paura ma la malattia e una cosa misteriosa orribile anche da scrivere...si chiama morte

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