lunedì 5 dicembre 2011

Gattino che vieni, canuzzo che vai ...


Era il 5 dicembre dell’anno 2000.
Quasi un secolo fa. I figli di Nostra Signora erano ancora dei pargoletti: 14, 10, 4 … Billy, la cagnetta di Enzo e Maria, aveva partorito dei cuccioli. Bisognava accudirli.
Così Nostra Signora si offrì di tenere il maschietto, facendo felice la sua tribù. E maledicendo per mesi il suo assenso, per tutti gli LP rosicchiati, le porte graffiate, le cacche pipì sparse per casa.
Ma quel cuccioletto ci voleva davvero: le insegnava cosa vuol dire giocare, cosa vuol dire sacrificare un pochino se stessi per una creatura. E Dipsy, la contraccambiava con mari di affetto.
Adesso Dipsy scodinzola nei prati celesti.
 


Ma un’altra creatura sta ora allietando la vita di tre persone: Kobe, un trovatello felino.
Pietosamente prelevato sotto un’automobile dai due splendidi figli del mio amico/collega dalle tante consonanti. Ripulito, rifocillato, vaccinato.
Ora sta bene e diverte se stesso e chi gli sta vicino

6 commenti:

  1. Dipsy è tenerissimo... gli mando una carezza, dovunque si trovi.
    Sono sicura che adesso Kobe vi porterà tanta allegria! Ha un musino irresistibile ;-)

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  2. @nino p.: benvenuto nei mari da solcare!
    @calzino: ciiiiiiaaaaaaooooo, bedda!
    @Vele: Sono certa che la tua carezza a Dipsy è misteriosamente arrivata.
    Kobe in realtà non è a casa mia: è stato adottato dal mio amico/collega e dai suoi figlioli. Poichè me lo ha partecipato con foto allegata, gli ho chiesto il permesso di presentare il gattino nel blog. Il suo musetto è irresistibile, sono d'accordo!

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  3. Leggo trasmigrazione in tutto ciò, a partire dal titolo... Si può uscire dalla Terra, ma non dall'Universo. Dipsy e Kobe... bellissimo post, davvero.

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  4. @DOC: "si può uscire dalla Terra, ma non dall'Universo". Leggo una splendida sensibilità, in tutto ciò ...bellissimo commento, davvero.

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