mercoledì 2 maggio 2012

Io sono mia


In Italia, fino a non molti anni fa, l'uomo che uccideva la moglie o la fidanzata "per gelosia" poteva contare su una attenuante giuridica: il movente "d'onore". In virtù della quale se la cavava con pochi anni di prigione. Una vergogna che affondava le sue radici in un retaggio culturale arcaico e (a giudicare dal numero di violenze sulle donne) ancora attivo: la femmina come proprietà del maschio. Per rimediare a questa vergogna, e passare dalla retroguardia all'avanguardia, perché non introdurre nelle nostre leggi il concetto opposto? E cioè stabilire che uccidere un'altra persona perché ci si ritiene proprietari del suo corpo, della sua vita, della sua libertà, è un'aggravante giuridica?
Non saprei come definirla, questa aggravante: è qualcosa di contiguo allo schiavismo ("tu sei mia proprietà"), al tribalismo, al sequestro di persona, alla crudeltà mentale. Bisognerebbe che qualche giurista, o qualche donna politica (o uomo, potendo) di buona volontà provasse a pensarci, a trovare la parola giusta, e la legge giusta, per far capire ai maschi violenti che alzare le mani su una donna o arrivare a ucciderla per suggellarne la sottomissione, per costringerla all'appartenenza, è un crimine intollerabile in una società che si fonda sull'autodeterminazione degli esseri umani.
(Michele Serra, L'amaca, La Repubblica, 29 aprile 2012)

4 commenti:

  1. Dovrebbe essere un uomo a prendere l'iniziativa, per dimostrare che la civiltà esiste ancora, e che il manto virile del medioevo oggi è una cappa di vergogna.
    Quando un giudice, possibilmente maschio (per evitare l'accusa di conflitto d'interesse), troverà il modo di applicare una delle aggravanti suggerite da Serra, saremo sulla strada giusta per aggiornare il concetto di libertà.
    Una libertà personale che, se violata, deve essere esemplarmente punita.
    Ciao.

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  2. Trovo scandaloso quanto accade ancora oggi. Ci stavo riflettendo proprio qualche giorno fa. In certi casi nei maschi si fa vivo un retaggio animale, selvaggio, che lo porta a difendere "la proprietà" in ogni modo: cieca irrazionalità. Ma noi non siamo più solo animali, siamo dotati di intelligenza. Ed è proprio questo che mi fa paura. Che una persona possa tornare ad essere un animale, violento e scellerato. Non so come possano vivere quelle donne perseguitate e soggiogate fisicamente e psicologicamente. Il problema è che la nostra società permette agli uomini di sentirsi padroni delle donne.

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  3. concordo pienamente su tutto; aggiungo solo che se questa triste escalation di violenza sulle donne può avere qualcosa da insegnare alle donne stesse, forse è il consiglio di scegliere meglio i loro partners!!!

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    1. http://maridasolcare.blogspot.it/2012/12/il-femminicidio-secondo-don-piero-corsi.html

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