mercoledì 7 novembre 2012

I have a dream


            Anche se insigni opinionisti mi hanno fatto capire che, Obama o Romney, vista l’attuale congiuntura economica, non cambierà molto nel mondo, io sono contenta della vittoria di  Barack Obama.
Che non sarebbe Presidente degli USA se Martin Luther King non avesse avuto il coraggio di sognare:




Io ho sempre davanti a me un sogno
E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.
Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. 
Ho davanti a me un sogno, oggi! Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. 
Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. (…)
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual:  "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".

3 commenti:

  1. Fossi stato americano non avrei votato comunque. E Obama avrebbe vinto comunque. Ciò è davvero confortante, e dico sul serio. Speriamo riesca a meritarsi quel Nobel già assegnato, affinchè quel sogno non resti effimero. Ciao.

    RispondiElimina
  2. @DOC: Fossi stata americana, avrei votato Obama. E Obama ha vinto. Non credo starà al timone di una politica davvero egualitaria e nonviolenta: comunque la sua vittoria è confortante. Speriamo riesca a meritarsi quel Nobel già assegnato, affinchè il sogno non resti vano. Un abbraccio.
    @Valerio: Grazie! La nostra gratitudine vola a Rosa Parks e a Martin Luther King. Buona settimana!

    RispondiElimina