domenica 18 novembre 2012

Questo rogito non s’ha da fare …




Palermo, anno 1994. Una giovane coppia, due onesti lavoratori a reddito fisso, decide di investire i sudati risparmi nell’acquisto di un appartamento: 100 metri quadri, tra Corso dei Mille e il Foro Italico. Espletati tutti i preliminari, si fa il compromesso. A questo punto cominciano i guai. Si scopre che il costruttore è praticamente in mano alla mafia, se non mafioso anche lui. L’intero immobile viene confiscato e passa allo Stato. E per la famiglia comincia il calvario amministrativo: non si sa più a chi pagare il resto della somma, peraltro mutuabile, perché si possa stipulare il regolare rogito. I coniugi, dal ’94 ad oggi, si sono rivolti ad Addiopizzo, a giornalisti, a politici di tutte le casacche: nessuno è riuscito a sbloccare la situazione. La famiglia Bonanno non sa più a quale santo rivolgersi per stipulare il benedetto atto di compravendita. Pare incredibile: ma a Palermo succede anche questo.
Maria D’Asaro    (“Centonove” del 16.11.2012)

4 commenti:

  1. Al nuovo governatore Crocetta .Chissà potrebbe trovare una soluzione.

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  2. Cose che succedono soltanto in Italia.

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  3. Non accade solo a Palermo... Ciò che riporti mi mette angoscia. Non oso pensare che cosa può essere dover tribolare così a lungo per una casa, per il luogo in cui tornare e sentirsi sicuri e protetti!

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  4. @Anonimo: chissà ... Certo, sarebbe un buon inizio per il nuovo Presidente. Grazie della visita.
    @Costantino: temo proprio di sì. Grazie della visita. Buona settimana.
    @Veronica: spero di non averti angosciato troppo. Grazie sempre per i tuoi post. E per la visita! Ciao.

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