venerdì 9 agosto 2013

Grazie, Franz ...

  

   Franz Jägerstätter fu un contadino austriaco che osò opporsi al regime hitleriano. Chiamato alle armi nel 1943, in pieno conflitto mondiale, dichiarò che come cristiano non poteva servire l’ideologia hitleriana e combattere una guerra ingiusta. La scelta e la vita di Franz sono riferibili ad una radicalità evangelica che non ammette repliche: in lui la coerenza diventa fattore distintivo, non per preconcetti ideologici o per un astratto pacifismo, ma perché si lascia condurre dalla concreta adesione ai valori di ciò in cui crede. 
    Nella vicenda umana e religiosa di F.Jägerstätter emerge con forza il primato della coscienza: Franz si pone in fermo ascolto di ciò che “gli sembra giusto”. Lo fa con enorme sofferenza, perché deve andare contro ciò che ha di più caro, la famiglia (la moglie e le tre figlie in tenera età) contro i pastori della Chiesa, contro i suoi concittadini, di cui “sente” la disapprovazione. L’atteggiamento etico di Franz fa leva sulle “cose ultime”, le cerca e le desidera. Non le pone sullo sfondo del proprio agire, ma le fa diventare determinanti per decisioni e comportamenti. Anche davanti alla moglie, l’amatissima Franziska, nei 20 minuti di colloquio concesso in carcere, a Berlino, ricorda che ciò che li attende è il Cielo e “chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me ” (Mt. 8,37). 
   La testimonianza di Franz si fonda su un altissimo senso della dignità della persona, sul valore della coscienza, sull’importanza della responsabilità individuale anche di fronte alle scelte collettive.
     Franz viene ghigliottinato a Brandeburgo il 9 agosto 1943. La Chiesa cattolica lo ha proclamato beato il 26 ottobre 2007.

3 commenti:

  1. Non conoscevo la sua storia, grazie. E' importante raccontare le storie dei tedeschi che si opposero al nazismo, per contraddire l'idea ingiusta di un popolo che si schierò compatto dalla parte del male.

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  2. @Silvia: ho avuto la fortuna di leggere, in bozze, un libro su di lui, incentrato sul dolcissimo carteggio tra Franz e la moglie Franziska. A settembre il libro uscirà e lo recensirò. A proposito, mi mancano solo gli ultimi due "giusti" per finire "Il libro dell'ignoto": Yod l'inumana mi ha fatto piangere.

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  3. Pensa che è stata la prima cosa che ho letto di Jonathon. Ci siamo conosciuti quando aveva appena finito di scriverla, e quando l'ho letta ho pensato: "però, interessante questo tizio..."

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