lunedì 14 ottobre 2013

Amare, Vivere è …

           (a mio avviso, due splendide riflessioni del prof.Salonia, dal blog Gestalt Therapy)

    Amare significa ‘consegnarsi’ all’altro: donare se stesso, la propria vita, la propria realtà più intima. La paura di perdersi, di non potersi più riprendere, di essere rifiutato, di restare svuotato sono alcuni ostacoli che ci bloccano nel darci all’altro. Caratteristica del darsi è proprio il lasciarsi andare, l’accettare il sostegno che l’altro ci dà, potersi sperimentare nella propria debolezza e vulnerabilità, nella propria paura e nelle proprie ombre. Se tratteniamo molte cose di noi, se ci difendiamo non aprendoci totalmente ci sentiamo soli e ci chiudiamo alla gioia dell’amore. Consegnarsi all’altro è rischio da correre; ed è un passo che sempre rimandiamo. Quante volte ci affanniamo a ricercare i limiti dell’altro come per giustificare la nostra titubanza, la nostra paura a compiere il salto nel buio, condizione ineliminabile di ogni amore totale e verace.

     Per vivere in pienezza bisogna mettere nel preventivo difficoltà e ostacoli dentro e attorno a noi; il che comporta anche la saggezza del vivere il qui-e-adesso della nostra vita. Per essere vivi bisogna accettare la morte. Evitare di intristirsi al pensiero della morte è ridurre ogni paura della vita con la sottile oscura paura della fine. L’uomo consapevole sa che solo accettando la morte potrà scendere nella profondità della vita.
    E chi si sente vivo, ama la vita. La passione per la vita comporta l’amore alla vita in quanto tale. Chi ama la vita ama ogni vita, anche la più debole, la più emarginata, la più fragile. Si apprende in famiglia che il vivente ha valore in se stesso, al di là delle varie qualità, quali cultura, educazione, classe sociale, merito o altro. È il senso della dignità personale di ogni membro essere vivente, e in special modo di ogni membro della coppia e della famiglia. Senza questa radicale e inalienabile convinzione non si può approdare a condizioni di vita comunitaria e piena. Riconoscersi e riconoscere l’altro come irripetibile ed unico. 
                                                                                                                   Giovanni Salonia

2 commenti:

  1. uno scrittore diceva che i figli imparano a vivere vedendo che i genitori non hanno paura di morire!!!
    Penso che così impareranno anche ad amare

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  2. @Luigi: grazie della visita e del commento. Buona serata.

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