domenica 2 marzo 2014

La ricerca della felicità, pagina per pagina (secondo Luca Grecchi)

“La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno”. G. Leopardi
“Conoscendo noi stessi, potremo sapere come prenderci cura di noi; se lo ignoriamo, non lo potremo sapere.” “Chi è capace di vedere l’intero è filosofo; chi no, no.”  Platone
Costantin Brancusi, Musa; 1912, New York
,  Guggenheim Museum.
 

Che cosa è la felicità? Può l’uomo contemporaneo essere felice? Questi gli interrogativi … da niente  posti da Luca Grecchi  nel saggio Conoscenza della felicità (Ed. Petite Plaisance, Pistoia, 2005, € 15) che il gruppetto di amici della filosofia, che si riunisce il martedì (ogni 2 settimane), a Palermo, ha deciso di leggere individualmente e commentare insieme, magari dopo aver mangiato la pizza, visto che gli incontri – chiamati cenette filosofiche appunto perché è prevista la “prefazione mangereccia” - si svolgono dalle 21 alle 22.30.
Sfogliamo insieme il libro (la consegna, prima di martedì 4 marzo, è di leggerne le prime 60 pagine).
Nella premessa, Mario Vegetti ci anticipa le conclusioni di Grecchi: La felicità consiste in un superamento dell’angoscia nei riguardi della finitudine dell’esistenza umana e dei limiti imposti dal mondo in cui si vive (…) Essa consta dell’armonico equilibrio e del pieno dispiegamento delle tre componenti dell’anima umana, quella razionale, quella morale e quella simbolica, e cioè in un processo di acquisizione di verità, di valori e di senso." Secondo Grecchi, hanno ragione poi Platone e Aristotele quando negano che sia possibile disgiungere la felicità dell’individuo da quella collettiva della polis; la strada verso la felicità comporta dunque un impegno altruistico e solidale, perché non si può essere felici da soli in un contesto di dolore e di sofferenza”.
Dopo aver ricordato, nell’Introduzione, che l’essenza dell’uomo tende alla felicità, ossia ad una condizione di armonia con se stessi e col mondo, che è superiore rispetto alla ricerca della sola sussistenza, Luca Grecchi ci dà contezza del percorso di riflessione seguito nel libro, che inizia dalla ricerca conoscitiva dell’essenza dell’uomo (ricerca abbandonata dalla filosofia contemporanea) per approdare poi alla conoscenza della felicità umana.
Eccoci allora a pag.19, all’inizio del primo dei due capitoli del libro, capitolo dal titolo impegnativo: Cosa è (e cosa non è) l’uomo. Grecchi ci ricorda che la tesi della sostanziale inconoscibilità dell’uomo è sempre stata prevalente nel pensiero filosofico, mentre a suo avviso “affermare che non è possibile conoscere sino in fondo, con assoluta verità, tutti i contenuti dell’uomo, non equivale però ad affermare che non sia possibile conoscere sino in fondo, con assoluta verità, l’essenza dell’uomo.
                                                    (continua …)

7 commenti:

  1. Una bella iniziativa, la vostra,trovarsi, leggere, commentare.
    La felicità è una piccola pratolina sbucata prima del tempo in un prato ancora soggetto all'inverno.E' così fragile e fugace che la si deve coltivare per il poco temo che c'è.

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  2. Grazie, Maria, di essere con noi nell'essenziale. Ogni volta che potrai esserlo anche "di persona personalmente" sarà un ulteriore dono per noi tutti....

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  3. Che bella idea, questa del simposio filosofico con pizza! :-)

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  4. Proprio bella l'idea, tempo fa volevamo anche noi adottare questo tipo di intrattenimento ma, quasi tutti noi operiamo nel sociale e quando ci incontriamo al mitico bar Barcarozzo vogliamo solo chiaccherellare..


    Sabato scorso tutti a casa mia...
    Dovevo andare al Barcarozzo per la festa di Carnevale ma, proprio la scorsa settimana sono stata rioperata al volto e oltre che al male sembro una mummia d'Egitto.
    Morale tutto il Barcarozzo si è trasferito a casa mia, naturalmente tutti hanno portato cose mangiarecce.
    Devo dire che tutti sono stati molto carini e la serata molto piacevole però, è stata una delle poche volte che avrei voluto starmene da sola.
    Un abbraccio mummiesco!

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  5. @Costantino: anche una pratolina di marzo può darci un momento di gioia, è vero! Il confronto "filosofico" tra amici è davvero un bel momento.
    @Augusto: quando posso, ci sono anche fisicamente. E ieri è stata davvero una bella serata.
    @Silvia: ci chiediamo cosa attira di più, se la pizza o la discussione ...
    @Pippi: come stai carissima? Mi puoi dare qualche notizia in più anche in privato alla mia mail? Affettuosi cosmoabbracci.

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    1. Anche Mr K partecipa ogni tanto ai raduni di un "philosophical club", ma purtroppo si ritrovano poco. Secondo me è perché non curano l'aspetto gastronomico delle loro serate.

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  6. @Silvia: da qualche anno partecipo al mio "sicilian philosophical club" perchè stimo le persone con cui mi confronto e i contenuti scelti sono intriganti. Ci vogliono entrambi gli ingredienti. E la pizza, of course!

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