giovedì 13 novembre 2014

La buona scuola

Ieri, un ragazzo con grave disabilità (L.104/92, art.3, comma 3) veniva affiancato da un  insegnante di sostegno col massimo delle ore e alla scuola venivano fornite dal Comune le figure di supporto necessarie (assistente alla comunicazione, assistente personale).
Oggi i genitori dello stesso ragazzo devono fare un ricorso al TAR per avere riconosciuto questo diritto, spesso dopo un anno di lotte.
Ieri, nella mia scuola c’era ogni giorno la Preside: arrivava molto prima degli alunni e andava via molto dopo. Era un punto di riferimento per tutti.
Oggi nella mia scuola la Preside, quando va bene, c’è due giorni a settimana. Negli altri giorni gestisce un’altra scuola, con tre plessi.
Ieri, c’era la possibilità di scegliere un tempo scolastico più lungo, con mensa e attraenti laboratori pomeridiani. Nella mia scuola, c’erano nove classi a tempo prolungato: i ragazzi, oltre a poter recuperare in italiano e matematica, facevano corsi di teatro, cineforum, informatica, scienze sperimentali, fotografia, riciclaggio creativo.
Oggi nella mia scuola sopravvive una sola sezione a tempo prolungato, e le attività pomeridiane possono essere svolte solo da docenti di Lettere o Matematica.
Ieri esisteva il FIS (fondo integrativo d’Istituto): qualche migliaio di euro con cui si potevano incentivare attività aggiuntive.
Oggi, chi si ferma a scuola oltre l’orario  lo fa solo per volontariato e per spirito di abnegazione.
Ieri, la Vice Preside aveva nove ore di esonero dall’insegnamento per poter svolgere il suo ruolo: cruciale, importante e delicato.
Oggi  non ha alcun esonero, insegna in due classi e in più si pretende che svolga il suo ruolo come prima.
Ieri la mia scuola d’inverno era riscaldata.
Oggi geliamo dal freddo, perché due anni fa sono stati rubati i tubi esterni (per ricavarne forse un po’ di misero rame) e nessun ente ha mosso un dito per ripristinarli.
Ieri era possibile avere a scuola un operatore psicopedagogico che prestava la sua opera per fronteggiare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo di tutti gli alunni.
Oggi l’operatore psicopedagogico non esiste più.
Ieri, l’indice di dispersione scolastico nella mia scuola era calato al 4%.
Oggi sfiora di nuovo il 10%.
Ieri l’insegnante di Lettere aveva a disposizione undici ore per ogni classe di scuola media e insegnava anche Educazione Civica. 
Oggi di ore ne ha nove - dieci, quando va bene - l’educazione civica è stata “assorbita” dalla Storia.
Ieri alcuni insegnanti avevano ore a “disposizione”: ore impiegate anche per fare supplenze nelle classi dove c’erano colleghi assenti. 
Oggi tutti i docenti sono impiegati in classe: se manca un docente per pochi giorni, nessuno lo sostituisce e la sua classe viene “divisa” tra le altre, creando confusione e scompiglio.

(Non sono una laudator temporis acti. Però lavoro da 30 anni nella scuola media di I grado e provo sulla mia pelle, e soprattutto sulla pelle dei miei alunni, il peso nefasto dei tagli operati dal 2000 ad oggi. Del questionario sulla buona scuola proposto dall'attuale governo m’importa poco, se non tiene conto di questi dati.)

Ieri = anno scolastico 1999/2000, prima delle scellerate riforme Moratti e Gelmini
Oggi = anno scolastico 2014/2015



9 commenti:

  1. dispiace moltissimo per la scuola, punto fondamentale per la crescita di una nazione, ma la stessa situazione, se non peggio, la troviamo nella sanità. E' proprio il nostro Paese che è in bolletta, le famiglie hanno un bilancio striminzito, quando hanno il lavoro...e chissà mai se possiamo sperare in una classe politica
    che ci tiri fuori dal baratro dove siamo finiti...personalmente io ho pochissima speranza che le cose possano cambiare dall'alto, intendo il Governo. ho speranza nell'intelligenza degli Italiani che nei momenti di crisi hanno saputo dare e prendere iniziative ingegnose, Io in questo spero che le persone io lo dsi sveglino e aguzzino l'ingegno come hanno saputo fare negli anni 50-60 e incominciando dai casi più urgenti e vicini sappiano risollevare il nostro bel paese pieno di meraviglie paesaggistiche e d'arte. Siamo ricchi riusciremo a risorgere?? io lo spero con tutto il cuore. ciao

    RispondiElimina
  2. In pochi secondi, almeno dieci potenziali commenti mi hanno attraversato la mente, tutti al fulmicotone. Poi, però, mi sono accorto di una grave falla nella tua disperata disamina. Non hai tenuto conto che, senza i "necessari" tagli degli ultimi anni alla scuola, oggi vivremmo in un paese allo sbando: tasso di disoccupazione alle stelle, potere d'acquisto ai minimi termini, sanità in crisi, tutela del territorio e del patrimonio artistico compromessa, criminalità in aumento, aziende che chiudono, servizi che non servono, argini che non arginano. E, soprattutto, pensioni d'oro a rischio.

    Detto ciò, e fuori dal contesto: buona giornata, Maruzza.

    RispondiElimina
  3. ieri c'erano prof. disponibili a qualsiasi ora per dare una mano...oggi, 'sti prof, arcistufi, sono a casa!

    RispondiElimina
  4. È dura per chi ama la scuola, i ragazzi, l'istruzione, per chi ama la crescita e sa che tutto inizia dall'istruzione, mortificata questa il resto è solo un crescendo. E lo dici molto bene. molto!

    RispondiElimina
  5. Quello che hanno fatto, e continuano a fare, alla scuola, è semplicemente criminale.

    RispondiElimina
  6. E' triste pensare che la scuola sia così carente. Spesso anche gli insegnanti che hanno voglia di trasmette qualcosa agli alunni non hanno la possibilità di farlo.

    RispondiElimina
  7. praticamente un necrologio, e non hai dovuto essere tanto dura, basta poco a capire l'abisso sul quale danziamo.

    RispondiElimina
  8. Grazie per questa lucida disamina della situazione. Più penso all'Italia che ho lasciato, più sento dolore e tristezza...

    RispondiElimina
  9. @Aliza: grazie per la visita e per l'accorato commento, che condivido. Buona settimana.
    @DOC: leggo il tuo humour nero come una personale e sentita attestazione di solidarietà. Un abbraccio. Buona settimana.
    @anonimo: i prof. che si sbracciano e lavorano c'erano ieri e ci sono oggi. Forse oggi sono ancora più stanchi e meno motivati.
    @Santa S.: dici bene, è davvero dura. Sento di fare, a scuola, la mia quotidiana resistenza al degrado generale. Spero di non mollare, sino alla pensione ... Buona settimana.
    @Silvia Pareschi: criminale è un aggettivo duro, ma credo sia proprio quello giusto, in relazione ai tagli operati a scuola. Buona settimana.
    @Vele: credimi, è davvero difficile essere buoni insegnanti, nella scuola di oggi. Ma, come scrivevo prima, è giusto resistere. Gli alunni sono troppo importanti per essere lasciati alla deriva. Buona settimana!
    @franz: in effetti, non hai torto a definirlo una sorta di De profundis. Sicuramente è l'espressione del mio dolore per i tagli indiscriminati e ingiustificati e per le troppe cose che non vanno bene. Buona settimana.Grazie per la condivisione nel tuo blog.
    @Monica Auriemma: quanto mi dispiace che bravi artisti come te siano costretti ad emigrare per cercare lavoro ... Anche i miei due unici nipoti, trentenni, vivono e lavorano a Londra. Buon tutto!

    RispondiElimina