venerdì 17 aprile 2015

Palermo, città anormale

        Se si cercasse una prova della costante “anormalità” del capoluogo siciliano, basterebbe recarsi, la domenica mattina, nelle vie tra corso Tukory e l’ospedale Di Cristina  - noto come ospedale dei bambini - quando strade e marciapiedi annessi sono invasi da una congerie infinita di oggetti per una sorta di multietnico mercato dell’usato. Il paradosso è che, sebbene ogni centimetro di suolo pubblico sia occupato da ogni genere di cianfrusaglie piccole e grandi, circolano anche auto, ciclomotori e autobus, dando origine a una commistione caotica e pericolosa, che non assicura l’incolumità dei passanti, e spesso neppure la loro semplice circolazione. Il caos che si respira è cifra della disordinata Palermo di oggi, nella quale l’osservanza condivisa di una regola rimane un miraggio. E ci si trova d’accordo con Calogero Roxas, il nisseno lucido e geniale che, nell’accorato “Romanzo civile” di Giuliana Saladino, affermava: “Palermo non è una città, è un assembramento”.
               Maria D’Asaro, “Centonove” n. 15 del 16.4.2015

3 commenti:

  1. E pensare che per questi "assembramenti" vengono scomodati gli urbanisti. E poi si parla di città a misura d'uomo e non credo valga solo per Palermo. Grazie come sempre della segnalazione e una serena settimana Maria, con la giusta distanza dal caos se possibile :)

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  2. Avresti dovuto vedere Mr K che guidava una macchina a noleggio a Palermo! Uno dei momenti più paurosi di tutta la mia vita :-D

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  3. @Santa S: Palermo è una città bellissima, ma senza regole e senza "misura". Con lei ho un rapporto di amore e odio: la amo e la vorrei diversa. La odio perchè sembra impermeabile ai cambiamenti positivi. Un abbraccio.
    @Silvia Pareschi: chissà quando siete venuti a Palermo e cosa avete visto ... Mr K alla guida a Palermo è inimmaginabile :-D

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