domenica 18 ottobre 2015

Sette brevi lezioni di fisica: se spazio e tempo si incurvano ...

    Prima della  recensione all’imperdibile Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli (Adelphi Edizioni Spa, Milano, 2014, € 10),  per mesi in cima alla classifica dei libri più venduti in Italia, ecco una sintesi del I capitolo (l’inizio lo trovi qui):
“Ero su una spiaggia della Calabria, a Condofuri, immerso nel sole della grecità mediterranea, al tempo dell’ultimo anno di università. I periodi di vacanza sono quelli in cui si studia meglio, perché non si è distratti dalla scuola, Studiavo su un libro con i margini rosicchiati dai topi, perché l’avevo usato per chiudere le tane di queste povere bestiole (…). Ogni tanto alzavo gli occhi dal libro per guardare lo scintillio del mare: mi sembrava di vedere l’incurvarsi dello spazio e del tempo immaginati da Einstein.
     Era come una magia: come se un amico mi sussurrasse all’orecchio una straordinaria verità nascosta, e d’un tratto scostasse un velo della realtà per svelarne un ordine più semplice e profondo. (…) Newton aveva immaginato che i corpi si muovessero nello spazio, e lo spazio fosse un grande contenitore vuoto, uno scatolone per l’universo. (…) Ma pochi anni prima della nascita di Albert, due grandi fisici britannici, Faraday e Maxwell, avevano aggiunto un ingrediente al freddo mondo di Newton: il campo elettromagnetico, un’entità reale diffusa ovunque, che porta le onde radio … e porta in giro la forza elettrica. Einstein capisce (…) che anche la gravità, come l’elettricità, deve essere portata da un campo. (…)
     E qui arriva l’idea straordinaria: il campo gravitazionale non è diffuso nello spazio, il campo gravitazionale è lo spazio … lo spazio di Newton, nel quale si muovono le cose, e il campo gravitazionale, che porta la forza di gravità, sono la stessa cosa. E’ una folgorazione : lo spazio non è più qualcosa di diverso dalla materia: è una delle componenti materiali del mondo. Un’entità che ondula, si flette, s’incurva, si storce. Non siamo contenuti in un’invisibile scaffalatura rigida: siamo immersi in un gigantesco mollusco flessibile. (…) Come descrivere quest’incurvarsi dello spazio? (…) Le proprietà di uno spazio curvo sono catturate da un certo oggetto matematico, che oggi chiamiamo la curvatura di Riemann e indichiamo con R. Einstein scrive un’equazione che scrive che R è proporzionale all’energia della materia. Cioè: lo spazio s’incurva là dove ci sia materia.(…) 
     Ma non è solo lo spazio a incurvarsi, è anche il tempo. Einstein predice che il tempo passi più veloce in alto e più lento in basso, vicino alla Terra … Di poco, ma il gemello che ha vissuto al mare ritrova il gemello che ha vissuto in montagna un poco più vecchio di lui. (…) Ma non basta. Lo spazio intero può distendersi e dilatarsi; anzi, l’equazione di Einstein indica che lo spazio non può stare fermo, deve essere in espansione. (…)
     Insomma, la teoria descrive un mondo colorato e stupefacente, dove esplodono universi, lo spazio sprofonda in buchi senza uscita, il tempo rallenta abbassandosi su un pianeta, e le sconfinate distese di spazio interstellare s’increspano e ondeggiano come la superficie del mare … E tutto questo che emergeva pian piano dal mio libro rosicchiato dai topi (…) era realtà. (…) Tutto questo, il risultato di un’intuizione elementare: lo spazio e il campo sono la stessa cosa.
     E di un’equazione: Rab - 1/2R gab = Tab .Certo, ci vuole un percorso di apprendistato … per leggere quest’equazione. Ci vuole un po’ di impegno e fatica. Ma meno di quelli necessari per arrivare a sentire la rarefatta bellezza di uno degli ultimi quartetti di Beethoven. In un caso e nell’altro, il premio è la bellezza, e occhi nuovi per vedere il mondo."

3 commenti:

  1. Pensiero capace nell’osservazione precisa a aperture inaspettate della realtà: tempo inesistente se non come assunto, molluschi di tempospazio che si incurvano, strutture granulari schiumose capaci di creare, elettroni che fuggono alla vista dell’osservatore possono entrare con profitto nel vivere quotidiano: affermano che le Teorie dell’Essere fisso e infinito sono narrazioni bislacche perché la realtà è l’esserci e l’esserci accade nell’interazione circoscritta, dunque nella relazione.

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  2. Miguel Alcubierre in un suo trattato sostiene che lo spazio si può contrarre ed espandere. E alla NASA studiano il motore a curvatura. Magari si riuscirà a costruire l'Enterprise... magari. Intanto sono con te Maria: ..."il premio è la bellezza, e occhi nuovi per vedere il mondo". E un piacere e una risorsa leggerti :*

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  3. @bruno vergani: un testo imperdibile, quello di Rovelli. Ottima la tua sintesi. Cari saluti da Palermo, buona domenica!
    @Santa S.: grazie a te della condivisione di interessi e passioni. Un abbraccio. Buona domenica!

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