mercoledì 13 gennaio 2016

Il blog delle buone notizie: Grazie, sig. Macchi ...

     Mi piacerebbe crearlo, magari non da sola: “Il blog delle buone notizie”. Non perché le cattive notizie non vadano conosciute ed analizzate, ma perché abbiamo bisogno di attingere forza, ispirazione e speranza soprattutto da ciò che di buono succede nel mondo. A mio avviso, un buon giornalista deve informare su tutto, ma deve dare spazio a tutto ciò che può edificare la nostra convivenza, enfatizzando i bei gesti – a  volte nascosti – di cui sono capaci gli esseri umani.
L'imprenditore Piero Macchi
“A Bodio Lomnago, il piccolo paese in riva al lago di Varese dove ha sede la Enoplastic, il Natale ha avuto un sapore diverso. Il lascito testamentario del fondatore della fabbrica, Piero Macchi, morto a 87 anni, infatti, è stata una vera sorpresa per i 250 dipendenti: quelli assunti da meno anni si sono infatti visti recapitare una busta con un assegno da 2mila, che è arrivato a 10mila euro per chi era in azienda da molti più anni. Un modo inedito da parte dell’imprenditore, deceduto a giugno, per accomiatarsi dai suoi dipendenti. 
Ha spiegato la figlia Giovanna: “Mio padre Piero Macchi ha disposto un lascito testamentario complessivo di un milione e mezzo di euro. Ha agito, come sempre, nella piena autonomia delle proprie decisioni, con la collaborazione di un notaio di fiducia e di un consulente del lavoro. E nel modo che riteneva più opportuno. Il tutto è stato gestito dalla moglie Carla, mia madre, che ha accompagnato le buste per i singoli dipendenti con una toccante lettera di ringraziamento”. "Forse a qualcuno il gesto ha cambiato la vita e questo era in fondo lo scopo del lascito”, ha rilevato ancora la figlia dell’imprenditore, il quale ha fondato la sua azienda nel 1957, poi ha ricordato: “Mio padre in vita ha fatto tanta beneficenza in maniera riservata, elargendo somme ad enti, ospedali e associazioni. Posso raccontare un episodio. Era malato da tempo. In una delle sue ultime trasferte per le cure a Varese si accorse che l’ambulanza non era in buono stato. Quando arrivammo in ospedale, disse ai volontari: ‘Se vengo fuori anche stavolta, vi compro l’ambulanza nuova’. Ne venne fuori, perché era un uomo forte, e la prima cosa che fece fu proprio comprare l’ambulanza nuova”. (da www.direttanews.it)

4 commenti:

  1. Hai visto che persona meravigliosa? Un mio quasi compaesano! :-)

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  2. @Silvia Pareschi: devi essere orgogliosa di avere simili ... vicini di casa!

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  3. “Il blog delle buone notizie”… una bellissima idea in linea con lo stile “Mari da solcare”, per quanto abbiamo potuto capire in questo tempo di “amicizia virtuale”: impegno e “leggerezza” (nel senso più alto del sottrarre peso – quello di Calvino in Lezioni americane). Un caro saluto, Rossana e Gian Maria.

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  4. @Rossana e Gian Maria: grazie del vostro cordiale apprezzamento. Sono onorata di avervi come "amici virtuali" con sensibilità affine, accomunati dallo sguardo con cui cerchiamo di comprendere e analizzare i segni dei tempi. Ricambio cari saluti. Maria

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