venerdì 29 gennaio 2016

R come recensioni

Matisse: Donna che legge (1919)
       Prima di pubblicare la mia recensione n. 51 (50 i libri a oggi recensiti: 39 recensioni pubblicate su “Centonove” o in altri giornali, 11 solo nel blog) voglio rispondere a un’obiezione rivoltami qualche tempo fa da una persona a me cara: Come mai tutte le tue recensioni sono positive? Sono davvero così belli i libri che leggi? 
Prima però, voglio dire due cose: con i libri ho un particolare rapporto d’amore, trasmessomi da mio padre. Mio padre non riusciva a stare senza un libro in mano … E io neppure. Seconda cosa: ho recensito il mio primo libro per caso: mi ha “pressata” l’amico Augusto Cavadi (questo il link del suo blog) chiedendomi, se non ricordo male, di scrivere qualcosa su Lo chopin partiva,  un libro di cui avevamo chiacchierato insieme in un caffè/libreria di Palermo. Siccome il prof. Cavadi è affettuosamente tenace, in seguito mi convinse a scrivere anche di un altro testo: Messaggere di luci, per il mensile palermitano “Segno” con cui, dalla fine degli anni ’80,  collaboravo. La recensione in realtà non venne mai pubblicata da “Segno” – se dovessi dirvi perché ci sarebbe da ridere … - ma io nel frattempo ci avevo preso gusto. 
Così adesso recensisco per “prio” molti dei libri che leggo per mio personale interesse. 
Alla domanda: -  Come mai tutte le tue recensioni sono positive? Davvero sono così belli i libri che leggi? – rispondo così: Se un libro che ho letto è brutto, o - a mio avviso ovviamente - ha davvero poco di bello e interessante, o se non incontra il mio sentire profondo, semplicemente non ne scrivo. Non lo recensisco. L’unica eccezione - non me ne voglia l’autore – è stata per Cose che nessuno sa, recensione garbatamente non positiva. 
Poiché non ho mai percepito un centesimo per le mie recensioni (di professione sono una docente, non un critico letterario), mi sento libera di recensire i libri che voglio e quelli che mi piacciono particolarmente. Ad esempio, adoro David Grossman e ho recensito il suo splendido: Caduto fuori dal tempo. Ho poi recensito il premio Nobel Alice Munro, la cui raccolta di racconti: Nemico, amico, amante ... mi ha folgorata. Ovviamente la Munro e Grossman non sanno né sono interessati alle mie recensioni!
David Grossman
 
     Da qualche tempo trovo intriganti i principi della Gestalt Therapy e, del prof. Giovanni Salonia, ho già recensito Sulla felicita e dintorni e i come invidia, libri che – a mio avviso – sono dei veri gioielli. Alla recensione de Sulla felicita e dintorni e ad alcune altre (ad esempio: L'arte di annacarsi di Roberto Alajmo, e Il libro dell'ignoto di J.Keats) sono particolarmente affezionata perchè, per questi libri in particolare, sono riuscita a scrivere esattamente quello che volevo e "sentivo".
   Qualche malpensante potrebbe insinuare: ma come mai hai recensito tanti libri del prof. Cavadi? Perché sono utili e ben scritti. Leggeteli, se non mi credete. Ma, proprio in nome della stima e dell’amicizia che ci lega, non ho potuto fare a meno di sottolineare alcuni limiti di un suo saggio a più mani: Presidi da bocciare?
    Dicevo all’inizio che con i libri ho un rapporto particolare: ogni volta che leggo un libro è come se entrassi in contatto fecondo con il suo autore o la sua autrice. Per me è difficile, quasi impossibile, leggere due libri contemporaneamente: perché al libro che sto leggendo presto attenzione, interesse e “fedeltà” assoluti.   Leggere un libro, in qualche modo, m’ingravida sempre: recensirlo è il mio parto necessario dopo “aver fatto l’amore” con chi l’ha scritto; è il mio grazie per il dono di pensieri ed emozioni ricevuto.
E poi, poiché mi sono assegnata una "cornice" per ogni recensione  - sia che si tratti di un libretto di 85 pagine come Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli che di un tomo denso e complesso come Mosaici di saggezze del prof. Cavadi - ogni volta recensire un libro è anche una bella sfida a me stessa: riuscirò a scrivere qualcosa di compiuto, convincente e sensato in  50 righe e meno di 775 parole?
 
Il Prof. Cavadi and me durante la presentazione di "Mosaici di saggezze" - Palermo, Novembre 2015

11 commenti:

  1. Che bella la tua foto! E che bella la tua recensione del libro di Rovelli, che mi è molto piaciuto. Me l'ero persa!

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  2. Che fortuna che mi è capitata nella vita...

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  3. Una preghiera, allietaci con una puntuale dettagliatissima descrizione del remoto diniego di "Segno".

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    1. @bruno vergani: non lo scrivo per ... carità cristiana (il direttore del mensile è ancora vivo e non ne esce bene). Ti prometto narrazione completa la prima volta che ci vedremo!

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  4. Ciao cara Maruzza, lo sai quanto sono sincera anche per me le tue recensione sono davvero concettualistche...
    I dipinti incorniciati sulla tua finestra nel mare sono molto belli, e la foto anche, ma lo sai che Augusto assomiglia a Guccini?
    Anche a me piace Grossman, A un cerbiatto assomiglia il mio amore, già il titolo è una poesia,ma l'eccezionalità di questo scrittore è la narrativa per i bambini, i bambini zig zag, il bambino e il suo papà che meraviglia !!!
    Cosmoabbracci !!!

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    1. @Pippi: Grossman è un grande! Da qualche anno sono stata colpita dal fatto che ha perso il suo terzo figlio in un'azione bellica, lui che si è sempre battuto contro il conflitto tra Israele e Palestinesi ..... Cosmoabbracci affettuosi!

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  6. Ti ho già manifestato il piacere di aver letto questo post, tra tempo e connessione ballerina sono riuscita a tornare :)
    Abbiamo il "dovere" di scrivere delle cose che ci fanno stare bene, magari solo per spirito di contagio.
    Per la sfida meriti un premio, faccio una fatica a non divagare. :**

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    1. @Santa S.: grazie della tua presenza costante e del tuo apprezzamento affettuoso. A presto. Ho apprezzato molto il tuo post astrofisico! Un abbraccio.

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