sabato 28 maggio 2016

Niente fuochi d'artificio, per favore

     Come sempre, Michele Serra (La Repubblica, 27.5.2016) scrive prima e meglio di me quello che vorrei scrivere io ...
      Il marinaio Salvatore Girone ritorna in Italia, raggiungendo il suo compagno di sventura Massimiliano Latorre già rimpatriato per ragioni di salute. È una bella notizia e un indubbio successo del governo italiano, specie del ministro degli Esteri Gentiloni.
Ma il modo con il quale Girone sarà accolto non è un dettaglio; e anzi potrà dirci parecchio sulle persone che ci governano e più in generale sull’equilibrio psicologico del nostro Paese, della nostra comunità politica e della nostra comunità mediatica. Girone e Latorre non sono eroi e non sono prigionieri di guerra. Sono militari italiani imputati dalle autorità indiane di avere, per un tragico equivoco, ucciso due pescatori scambiandoli per pirati.
È successo nel corso del loro difficile compito di sorveglianza di una nave commerciale. Essendo evidenti la loro buona fede e la delicatezza del loro incarico, meritano solidarietà umana e tutela legale. Meritano di essere assistiti e difesi — come in effetti è accaduto, sia pure con qualche comprensibile difficoltà — dalle autorità del loro Paese. Ben altra cosa sono le fanfare patriottarde con le quale la destra, scioccamente, promette di accoglierli, e la pomposa ufficialità istituzionale purtroppo intuibile da alcune dichiarazioni governative.
I reduci di guerra sono reduci di guerra, gli eroi sono eroi; qui si tratta di due lavoratori travolti da un destino sanguinoso, per giunta sanguinoso a carico d’altri. La misura — eterna latitante nelle cose italiane — suggerirebbe di essere, con loro, discretamente affettuosi, e basta. C’è da paventare, al contrario, un’accoglienza da gran pavese, fracassona e retorica, pettoruta e solenne. Smisurata rispetto all’evidenza dei fatti, che ci raccontano di un doloroso incidente di mare, di due mestieri difficili (quello del marinaio italiano, quello del pescatore indiano) che entrano in collisione senza che ci sia dolo dall’una e dall’altra parte.
Festeggiare oltre ogni ragionevole e decente misura il rimpatrio del marinaio Girone equivale a sottovalutare, inevitabilmente, il lutto di povera gente d’India. Tenere insieme il nostro sollievo e il loro dolore non sarebbe impossibile. Ma ci vorrebbero una delicatezza e un equilibrio fin qui ben poco rappresentati.


4 commenti:

  1. Come sempre, Maria, sei un rifugio per la riflessione.
    Noi uomini siamo fatti così, come certi pupazzetti di latta a cui si dava la carica...
    Un bacio e una serena domenica

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    1. Santa S: grazie delle tue affettuose parole di apprezzamento. Serra è bravissimo ad esprimere quello che sento, a dimostrazione di una condivisa sensibilità umana e sociale. Ricambio il bacio e l'augurio di una buona domenica.

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  2. Sono convinta mia cara amica che la delicatezza della situazione non verrà presa in considerazione per nulla.
    Mi ha sempre disturbato questa triste e drammatica vicenda che sembrava non avere mai fine. Ed ora finalmente ha raggiunto il suo epilogo.
    Una serena serata e un forte abbraccio!

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    1. Nella Crosiglia: ricambio l'abbraccio. Buona settimana!

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