martedì 25 ottobre 2016

Via la guerra dalle parole!

Mostra su satira in Europa durante I guerra mondiale (1914/18),
Torino, 3.10 - 3.12.2016
                      Nei servizi del TG regionale siciliano, ad esempio a commento di azioni di protesta nel mondo del lavoro, sono spesso adoperate frasi del tipo: “Gli agricoltori sono sul piede di guerra”,Gli insegnanti precari sono sulle barricate contro i recenti provvedimenti”. Purtroppo queste e simili metafore belliche, quali: “All’assemblea della Confindustria torna all’attacco il …”; “Il segretario del partito è sceso in campo” e ancora: “Il Presidente del Consiglio rende l’onore delle armi a …” sono utilizzate ogni giorno da importanti testate e Tg nazionali. Qualche decennio fa, lo scrittore Carlo Levi titolava un suo scritto “Le parole sono pietre”: è il caso di chiedersi se l’abuso di tale linguaggio guerresco, al quale gli utenti si stanno purtroppo abituando, non contribuisca a considerare normali sia i conflitti armati veri e propri che le “guerre” nelle relazioni sociali. Ai giornalisti allora un pacifico invito: non ci “bombardate” con una terminologia guerrafondaia!
                                                                           Maria D’Asaro,100nove” n.39 del 20.10.2016

2 commenti:

  1. Saggia considerazione cara Maruzza, le parole sono come pietre cerchiamo di usarle come tali.
    C'è una mia cara amica che è sempre indaffarata e quelle rare volte che riesco a incontrarla mi dice sempre "scusami ma sono presa con le bombe"...
    Ma che mi significa questa frase ???
    Ma come si può usarla ???
    Ma lo sa cosa vuol dire essere sotto le bombe ???
    Purtroppo da noi si usa molto questo modo di dire ma lei che è insegnate dovrebbe usare altri termini...
    Cosmoabbracci !!!

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    1. Ciao, Pippi! Come stai? Grazie delle tue considerazioni, sentite e affettuose. A presto. Buona domenica. Cosmoabbracci!

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