domenica 4 dicembre 2016

Sì o no? Ma abbiamo già perso …

Da sin.: Nenni, Ruini, Vernocchi, De Gasperi, Togliatti
          Sul tram, dal parrucchiere, in salumeria: anche a Palermo tiene banco il confronto sull’imminente referendum. La discussione però non è affatto civile e argomentata: talvolta degenera in insulti o assume una deriva qualunquista. Inoltre i sostenitori delle due posizioni adducono spesso ragioni “enfatiche” a sostegno delle rispettive tesi: “Voto sì perché altrimenti aumenteranno le tasse”; “Voto no perché non voglio una dittatura”. Comunque andrà il referendum, la società italiana ne uscirà lacera e divisa. A riprova, come ammonivano i nonviolenti Gandhi e Capitini, che in politica i mezzi utilizzati devono essere congrui alla natura del fine: un fine nobile – una riforma della Costituzione – non può essere conseguito urlando, con mezzi discutibili e in modo becero. Le buone riforme sono frutto di ideali, ma anche di paziente mediazione. Ce l’hanno fatta a varare insieme la Costituzione De Gasperi, Nenni, Togliatti ed Einaudi: perché non siamo riusciti oggi a riformarla tutti insieme?
                                                                           
                                                                       Maria D’Asaro, “100nove” n.45 dell’1.12.2016

2 commenti:

  1. Ti scrivo a referendum terminato, e lo "spettacolo" dei due fronti opposti, già brutto da tempo, non accenna affatto a migliorare. Che tempi tristi :-(

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    1. Silvia: d'accordo. Questo "spettacolo" mi ha spinto a scrivere che abbiamo perso, in ogni caso, l'occasione di riformare insieme la casa comune.

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