domenica 22 ottobre 2017

Telefono … casa


      A Palermo, come altrove, avere in casa il telefono fisso è ormai un’eccezione: dove resiste, è considerato un cimelio, un ricordo del tempo che fu. Ormai, dal ragazzino all’arzilla novantenne, ciascuno ha il suo smartphone. Ma la quasi scomparsa del fisso a vantaggio dei telefoni personali ha comportato un’ulteriore virata della società verso l’individualismo esasperato: il cellulare ha fatto crescere a dismisura l’io solitario, legato alla propria rete di relazioni; laddove il telefono unico era il collettore di una comune rete familiare di relazioni note e condivise. 


                         

                       A questo proposito, il filosofo Davide Miccione, nel manuale “Guida filosofica alla sopravvivenza” ricorda:
L’idea che le cose dipendano esclusivamente dall’utilizzo che noi (…) abbiamo deciso per esse, è una forma parodistica e mentecatta di idealismo. (…) In fondo ciò che manca è il rispetto nei confronti delle cose, di ciò che ci possono dare, come di ciò che ci possono togliere”.






                         Maria D’Asaro, “100NOVE” n.40 del 19.10.2017

6 commenti:

  1. Pure io! Personalmente li chiamo smerdofoni, e li odio. Perché potenzialmente, in dati e limitatissimi momenti, potrebbero essere d'aiuto, ma è sotto gli occhi di tutti la loro vera natura di protesi cerebrali, capaci di creare eserciti di mutanti che marciano ingobbiti su quei brutti cosi, incuranti di passare vicini al tramonto più bello di sempre, o a un'altra qualsiasi delizia naturale o artistica, o a una minaccia mortale. Per quel che mi riguarda farei a meno anche del fisso, che ormai serve solo a farsi molestare da gente scorretta e fastidiosa, e mi affiderei soltanto alla posta elettronica, dove chi disturba può finire al volo fra i mittenti bloccati. :)

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  2. Prendo atto delle ottime riflessioni di carattere sociologico con tanto di mitico E.T., cara Maruzza, e mi permetto di affiancarti da un punto di vista di ordine pratico. Il telefono fisso non ti abbandona. Non si scarica neanche se va via la luce (basso consumo di energia elettrica via cavo, tanto che non si paga all'Enel o simili, ma è incluso nel contratto dell'operatore telefonico). Ma soprattutto permette di renderti sempre reperibile a casa, e irreperibile quando vuoi uscire proprio per "staccare" da tutto e da tutti (passeggiata, silenzio, meditazione, fatti tuoi), senza dover addurre delle scuse. Se viene disincentivato, è solo perché all'esterno non potrebbero raggiungerti neanche i sottopagati operatori albanesi (o italiani) dei call-center per venderti le nuove offerte dei loro capi strozzini, così come - dall'avvento dello smartphone connesso al web - tutta una serie di porcherie inutili. Da ultimo/non-ultimo, i casi d'emergenza: se ti trovi nei guai in un centro cittadino, del telefono neanche hai bisogno, perché sei in mezzo alla gente; se invece ti trovi in una zona desolata, spera di aver il cell. carico (non scontato, in questi tempi di app avide di batteria), perché le cabine telefoniche, oggi, sono raggiungibili solo con la macchina del tempo impostata sul passato. Fare o disfare, purché ci sia da lucrare...

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  3. Bella riflessione, che in analisi finale dice: quale libertà in questi anni? Poca, finta, di plastica, anzi, manco quella ...

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  4. E pensa, io ricordo da bambina, e non sono ottuagenaria, chi andava dal vicino per ricevere la telefonata dal parente lontano. Sembra di parlare di altri tempi, dagli anni '90 ad oggi si è trasformato tutto, siamo cambiati. Il marketing ci ha sottomessi e accecati.

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  5. @Silvia, zio Scriba, DOC, Alligatore e Santa: grazie per i vostri commenti accorati. Mi verrebbe di ringraziarvi con una ... telefonata al telefono fisso! Scherzo: vi mando da qui un saluto cordiale.

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