venerdì 19 gennaio 2018

Grazie, Michele

       Ieri pomeriggio è morto Michele Gesualdi. Per chi non lo sapesse, molto prima di essere stato Presidente della Provincia di Firenze, Michele è stato uno dei ‘ragazzi’ di don Lorenzo Milani. E di don Milani, Gesualdi ha parlato in un libro “Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana”  che “è una biografia atipica del priore di Barbiana. Non ha il rigore storico e documentario di altre ricerche, ma è un racconto in ‘presa diretta’ da parte di quello che è stato uno dei primi sei ragazzi di Barbiana”. Come ha notato nella prefazione Andrea Riccardi, “è nel niente di Barbiana […] che si compie il ‘miracolo’ del Milani, nel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Barbiana diviene un simbolo, nonostante la sua piccolezza. Un simbolo su cui converrebbe interrogarsi di più. La dimostrazione di quanto, in condizioni impossibili, possono fare un uomo o una donna che amano e lavorano per gli altri”.  (da qui: )

Ecco cosa scrive di Michele Gesualdi oggi L’Avvenire:

(…) Fratello di Francuccio, collaboratore di Avvenire, ha continuato a rincorrere l’icona del 'santo scolaro' che figura nella chiesa di Sant’Andrea a Barbiana. I suoi occhi erano quelli del figlio e dell’allievo che don Lorenzo aveva voluto accanto a sé negli ultimi momenti di vita.
«Michele Gesualdi – ha dichiarato il cardinale di Firenze Giuseppe Betori – è stato uno dei testimoni più diretti di don Milani e tutti gli siamo grati per come fedelmente ne ha mantenuto la memoria. Egli ci ha testimoniato anche come gli insegnamenti di don Lorenzo lo abbiano condotto a sviluppare il senso della dedizione per gli altri e l’impegno al servizio della società. (…)».
(…)La Sla che lo aveva colpito alcuni anni fa è avanzata in modo inesorabile. Manifestò i primi sintomi mentre presentava una mostra di quadri del priore, inciampando talvolta nelle parole e lui disse: «Ho avuto tanto. Quel che mi pesa è che la malattia è cominciata proprio da qui - e indicava la gola – capisci? Noi che grazie a don Lorenzo s’ha il culto della parola». Ma la parola si può scrivere e Gesualdi mandava e riceveva messaggi e lettere e, soprattutto aveva voluto portare a termine Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana, con la prefazione di Andrea Riccardi e la postfazione di don Luigi Ciotti. Michele non aveva 'sdottorato', ma aveva composto un mosaico, attraverso fatti raccontati in parte come parabole, che costituisce un profilo credibile del priore.
La malattia lo aveva portato a prendere posizione sui temi del fine vita e delle cure palliative con una lettera a cui aveva lavorato a lungo.”

Lettera che riporto qui.

                                                                                                                       Grazie, Michele.

6 commenti:

  1. Più mostruoso dell'accanimento c'è solo l'accanimento senza adeguata terapia del dolore.
    E a coloro che considerano il dolore (altrui!) "salvifico", ne auguro tanta di siffatta salvezza. Ma tanta!
    Gli elefanti lo sanno, i leoni lo sanno, e forse un tempo lo sapevamo persino noi uomini: quando è ora di andare, si va.
    Un abbraccio grande.

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  2. Rossana Rolando e Gian Maria Zavattaro20 gennaio 2018 alle ore 17:58

    Ci uniamo profondamente: grazie Michele.

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    1. @Rossana e Gian Maria: davvero una bella persona, Michele. Saluti cordiali.

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  3. Drammatico sono d'accordo con quello che scrive Michele ogni creatura ha il diritto di dormire il suo sonno sterno, prolungare la vita con cure invasive non fa altro che martirizzare la persona togliendo dignità.
    Lasciamo che ogni uomo scelga, lasciamo dormire chi vuole dormire, anche Gesù è stato martirizzato ma il suo martirio è durato pochi giorni, la mia preghiera è che questa specie di politici approvi il testamento biologico !!!
    Sono stanca di vedere questi casi tutti i giorni, infierire su un corpo inerme con cateteri,peg, tracheotomie o altra diavoleria per qualche ora o giorno, non è umano, credetemi so quello che dico.

    Cosmoabbracci cara Maruzza, ti voglio tanto bene.

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    1. @Pippi: grazie del tuo commento, partecipe e accorato. Ricambio di cuore cosmoabbracci affettuosi. Ti voglio bene.

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