lunedì 21 ottobre 2019

Ciao, Letizia

Picasso: Maternità (1903)
Cara Letizia,

             cara mia vicina di casa: tu al primo, io all'ottavo piano ... Ti saluto per sempre qui, nel blog.
Confesso che  non ho avuto la forza di venirti a trovare. Avevi  lo stesso male mostruoso di mia sorella, un male che non lascia scampo. E non reggevo l’incontro con i tuoi occhi o con quelli dei tuoi figli o di tuo marito.
           Tuo marito, al funerale, sabato scorso ha detto di te delle cose bellissime: “Letizia non era una moglie, era la moglie; non era una madre, era la madre; non era una nonna, era la nonna … Letizia sembrava fragile, ma aveva dentro una forza incredibile. Letizia era una donna che sapeva perdonare. Letizia era fiera di essere una catechista … Letizia, prima di entrare in sala operatoria, mi disse: - Promettimi che, comunque vada, non te la prenderai con Dio -. 
       Tuo marito ha mantenuto la promessa. Avevo uno sguardo sereno e ancora innamorato di te … Ha detto ai figli che la famiglia “deve fare squadra” come se ci fossi ancora tu … Era da tempo che non sentivo una testimonianza d’amore così vera e vibrante.
            Cara Letizia,  non so perché sei morta tu e non io. In fondo, eravamo più o meno coetanee …  La vita e la morte sono un mistero. E io vivo impastata con i dubbi.  Non ho la tua fede semplice e granitica. Posso solo dirti che ti porterò nel cuore.  E cercherò di dare a grandi e bambini un pizzico del tuo meraviglioso sorriso.

2 commenti:

  1. Commosso dal tuo post. un ultimo saluto sincero a Letizia che è sicuramente stata una bellissima persona.

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  2. Vero, la vita e la morte sono un mistero. Quello che ho imparato io dalla sofferenza è stato di gioire per ogni singolo momento che ci viene concesso. Senza pensare troppo al futuro. Un abbraccio, Mari.

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