giovedì 14 novembre 2019

Donna, ti voglio cambiare

Tina Anselmi
          "Le donne non possono sottrarsi. Se cambiamento deve esserci, quello siamo noi. […] Se deve esserci cambiamento nel mondo, noi donne abbiamo il nostro modo per aiutare a compierlo. […] Se state per fuggire, per affrontare un rischio, osando agire in modi vietati, allora scovate le ossa più profonde, fecondando gli aspetti naturali e selvaggi delle donne, della vita, degli uomini, dei bambini, della terra. Usate il vostro amore e i buoni istinti per sapere quando ringhiare, assalire, colpire violentemente […].
             Per vivere il più vicino possibile al selvaggio numinoso una donna deve scuotere più la testa, traboccare di più. Avere più intuito, più vita creativa, più «lasciarsi sporcare», più solitudine, più compagnia di donne, più vita naturale, più fuoco, più cucina di parole e idee.
          Deve riconoscere meglio la sororità, la semina, le radici, la gentilezza verso gli uomini, la rivoluzione nel vicinato, la poesia, la pittura di favole e fatti […].
          Deve scuotersi di dosso la pelle che la ricopre, incedere sugli antichi sentieri, affermare la sua conoscenza istintuale. Possiamo tutte dire di essere socie dell’antico Clan delle Cicatrici, di portare le cicatrici di guerra del nostro tempo, di scrivere segreti sui mari, di rifiutare di vergognarci. 
Non spendiamo troppo in collera. Da questa, piuttosto, facciamoci potenziare. […] Ricordiamo che il meglio non può e non si deve nascondere. […]
             Lasciate orme profonde, poiché ne siete capaci." 

                                                              Clarissa Pinkola Estès: Donne che ballano coi lupi, pag. 507

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