giovedì 18 giugno 2020

Dottore, ho un problema...

Salve, dottore: ho il solito problema…
Mi dica, signora…

Sono assalita dai sensi di colpa…
Mi pare che ne abbiamo già parlato: sono un retaggio della sua educazione familiare, improntata a un moralismo senza gioia.

Si… ma mi sento in colpa perché io sono viva e mia sorella è morta di tumore…
E’ il risiko dell’esistenza…

E poi mi chiedo anche perché sia morta la mia vicina di casa che aveva quattro figli da curare e due splendidi nipotini e non sia invece toccato a me…
Non ci sono risposte… viva con gratitudine ogni giorno la vita.

Si, ha ragione … ma poi sono assalita da altri sensi di colpa…
Quali?

Non riesco a utilizzare l’automobile perché so di aumentare la CO2 nel pianeta…
Mi pare che spesso lei si muova con la metro e a piedi… non saranno le emissioni della sua macchinetta a uccidere il pianeta…

Lei dice? Ma non mi sento comunque tranquilla… 
A proposito di uccisioni: l’altra sera c’era un ragnetto, in un angolo del mio bagno e l’ho ucciso… così come ho eliminato una piccola blatta in cucina… Ma l’ho fatto per i miei figli che odiano gli insetti…
In effetti, i jainisti la pensano come lei :” Il Jainismo è il massimo tentativo in ambito spirituale per ridurre o annullare la violenza perché insegna che ogni singolo essere vivente, dal moscerino all'uomo, è un'anima eterna e indipendente, responsabile dei propri atti. I jainisti ritengono che il loro credo insegni all'individuo come vivere, pensare e agire in modo tale da rispettare e onorare la natura spirituale di ogni essere vivente, al meglio delle proprie capacità.
Quindi nulla di nuovo sotto il sole… lei ha una sensibilità del genere…

Si, ma tutto questo mi rende la vita difficile: non riesco neppure a mangiare un pezzetto di carne animale o di pesce senza essere ‘divorata’ da sensi di colpa…
Gliel’ho detto: evidentemente, la sua anima ha delle affinità con tale sensibilità culturale-religiosa: “Predicando un'assoluta non-violenza, il Jainismo prevede una forma estrema di vegetarismo: la dieta del fedele è da sempre molto restrittiva: oltre a non cibarsi di alcun animale, esclude anche molti vegetali che contengono princìpi di vita, e quindi l’anima, estirpando le quali si uccide l’intera pianta, come bulbi, radici, patate, carote e rape, e anche il miele non può essere mangiato perché è prodotto mettendo in pericolo la vita delle api. Persino l'acqua viene filtrata al fine di non ingerire involontariamente piccoli organismi. È fatto divieto di mangiare, bere e viaggiare dopo il tramonto ed è invece necessario alzarsi prima dell'alba, poiché la luce del sole (e quindi del mondo) deve cogliere l'uomo sveglio e vigile.

Si... però a me piacciono tantissimo carote e patate. E anche il miele…
E poi, un’ultima cosa: ho seminato del basilico. Mi piace il profumo del basilico nel sugo di pomodoro e nelle melanzane… e invece ho grandi sensi di colpa a tagliare quelle floride, verdi, sane, profumate foglioline viventi…
(attimo di silenzio, poi):
Per fortuna a me il basilico non piace. Lo scarto sempre nelle melanzane alla parmigiana...




4 commenti:

  1. Il finale è veramente arguto!
    In un attimo l'ipersensibilità del personaggio A (autobiografico,credo,almeno in parte) viene messa in rapporto con il senso comune? l'insensibilità? la rozzezza? del personaggio B e assale il senso della sproporzione ironica. Questa la mia interpretazione.
    Abbracci.

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    1. @Rossana: volevo esternare alcuni pensieri ... e ho dato loro la forma di un dialogo immaginario. Corretta la tua intepretazione, comunque. Ricambio abbracci e saluti cari.

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