giovedì 6 maggio 2021

Dal bisogno al desiderio. Il desiderio e la legge

Vincent Van Gogh: Notte stellata sul Rodano
      Il desiderio nasce quando il bisogno, a suo tempo soddisfatto, ha cominciato a perdere le caratteristiche dell’urgenza: inizia così la trasformazione da bisogno in desiderio.  (…) Se un bisogno non viene soddisfatto, non si trasforma in desiderio e si rimane fissati ad una modalità relazionale io-esso (l’altro come protesi del proprio bisogno). (…)
     Ѐ decisivo tracciare una linea di demarcazione tra bisogno e desiderio: il bisogno è unilaterale, ha il ritmo del tutto-e-subito, serve a se stessi; il desiderio invoca la reciprocità, ha tempi condivisi e ritmati con l’altro, tende alla pienezza. Per restare dentro l’etimo, si può affermare che nel bisogno non ci si accorge delle stelle, nel desiderio si ha tempo per vedere le stelle.
   Nell’approdare dalla sponda del bisogno a quella del desiderio, è necessario attraversare il nodo cruciale dell’istanza regolativa. (…) Ogni desiderio deve essere soddisfatto? (…)
Un pensiero ancora dominante contrappone la passione alla ragione, il pathos al logos … il principio del piacere a quello della realtà. (…)
La nuova ermeneutica vede proprio dentro il costituirsi del desiderio la presenza dell’istanza regolativa. (…)
     Mentre nell’animale l’istinto è autoregolato o è addestrato, negli umani l’istinto diventa desiderio e il desiderio nasce e si regola dentro una relazione. Non si tratta di una legge imposta dall’esterno, ma iscritta dentro la relazione quando l’uomo ascolta il proprio cuore, il proprio corpo (abita con se stesso e non fuori di sé) sperimenta che il desiderio genuino si incarna in una relazione, e dentro tale relazione trova il suo ordo (quel suggestivo ordo amoris di cui parlava già Agostino) nel quale piacere e dovere, pathos e logos sono a livello costitutivo inscindibilmente connessi. (…)
     Ѐ la curvatura clinica del pensiero del grande Agostino (…). In questa chiave di lettura, Agostino fiducioso nel desiderio genuino che alberga nel cuore dell’uomo – può esclamare “Ama e fa quel che vuoi” che può essere tradotto “Ascolta il tuo cuore, il tuo corpo e va dove ti porta il desiderio”.

Giovanni Salonia: Desiderio e bisogno, in Parola spirito e vita – Il desiderio, 2013, n.67, 243-255

2 commenti:

  1. «Il desiderio accende il motore dell’uomo»
    «C’è una parola che domina l’esperienza umana: è la parola de siderio».
    Ciascuno di noi può dire, in base a se stesso, a esperienza, se, ancora più profondo di insicurezza, spaesamento, smarrimento, disagio, non ci sia – inestirpabile – il desiderio di vivere, il desiderio di un “di più”, di un significato che renda la
    vita. «Ciò che è fondamentale nell’uomo» dice ancora don Giussani
    «è quello che io chiamo desiderio. Il desiderio è come la scintilla con cui si accende il motore. Tutte le mosse umane nascono da questo fenomeno, da questo dinamismo costitutivo dell’uomo. Il desiderio accende il motore dell’uomo».
    È quello che documenta la famosa canzone di Gaber, Il desiderio.
    Il desiderio
    «Amore / Non ha senso incolpare qualcuno / Calcare la mano / Su
    questo o quel difetto / O su altre cose che non contano affatto // Amore
    / Non ti prendo sul serio / Quello che ci manca / Si chiama desiderio
    // Il desiderio / È la cosa più importante / È l’emozione del presente /
    È l’esser vivi in tutto ciò che si può fare / Non solo nell’amore / Il de siderio è quando inventi ogni momento / È quando ridere e parlare è
    una gran gioia / E questo sentimento / Ti salva dalla noia / Il desiderio
    È la cosa più importante / Che nasce misteriosamente / È il vago
    crescere di un turbamento / Che viene dall’istinto / È il primo im pulso per conoscere e capire / la radice di una pianta delicata / Che
    se sai coltivare / Ti tiene in vita // Amore / Non ha senso elenca re problemi / E inventar nuovi nomi / Al nostro regredire / Che
    non si ferma continuando a parlare // Amore / Non è più necessa rio / Se quello che ci manca / Si chiama desiderio // Il desiderio /
    È la cosa più importante / È un’attrazione un po’ incosciente / È
    l’affiorare di una strana voce / Che all’improvviso ti seduce / È
    una tensione che non riesci a controllare / Ti viene addosso non
    sai bene come e quando / E prima di capire / sta già crescendo /
    Il desiderio è il vero stimolo interiore / È già un futuro che in si lenzio stai sognando / È l’unico motore / Che muove il mondo».

    L. Giussani, L’io, il potere, le opere, Marietti 1820, Genova-Milano 2000, p. 173

    RispondiElimina
  2. @Gus O.: che bello il testo della canzone di Gaber... grazie!

    RispondiElimina