giovedì 6 ottobre 2022

Evasioni letterarie

Picasso: donna che legge (1935)
      Ogni tanto, nostra signora entra in una prigione della città. No, non ha commesso reati: ci va da volontaria dell’AS.VO.PE. 
  Insieme ad altre splendide veterane (Caterina, Grazia, Marica,Vanna) si occupa delle piccole biblioteche esistenti nella struttura, arricchendole anche con nuovi testi. 
     Oggi nostra signora è andata nel reparto femminile: la signora detenuta,  responsabile interna della biblioteca, le ha riferito, con gli occhi che le brillavano, che le compagne - tutte, proprio tutte! - avevano letto il testo di un’autrice francese ricevuto in estate. La signora era poi contenta per i libri appena donati. 
    Al di là della necessità della pena detentiva, da fuori non si riesce neppure a intuire quanto lo scorrere del tempo in carcere sia pesante, immobile e vuoto. 
     Poiché una delle pochissime attività permesse è leggere, se si ha in mano un testo intrigante, il detenuto/a può almeno viaggiare con l’immaginazione e... concedersi una sana evasione.


Maria D'Asaro

1 commento:

  1. @Valeria: grazie di cuore del tuo suggerimento. La cosa difficile però non è reperire libri, ma gestire poi le biblioteche all'interno delle carceri... Buona domenica!

    RispondiElimina