sabato 2 marzo 2013

Il papa e Cosa nostra



     Le dimissioni di papa Ratzinger hanno colpito parecchio i palermitani. Infatti, bisogna andare molto indietro, al 1415 con Gregorio XII, per trovare il più prossimo papa dimissionario. Gesto dirompente, quello delle dimissioni papali, perché la stanchezza di Benedetto XVI ha evidenziato l’aspetto umano dell’istituzione ecclesiale. Purtroppo a Palermo il termine “papa”, sino a circa 20 anni fa, aveva un inquietante risvolto: infatti veniva chiamato così il capomafia Michele Greco, a conferma  che “in alcuni casi gli elementi cattolici presenti nella cultura meridionale hanno suggerito (ai mafiosi) alcune idee-guida e alcuni modelli di comportamento”, come argomenta in modo ineccepibile Augusto Cavadi  nell’ottimo saggio Il Dio dei mafiosi. Allora, in attesa del nuovo vicario di Pietro, bianco o nero che sia, speriamo che il mondo cattolico, memore  dell’esempio di padre Pino Puglisi, tra poco beato, affermi con forza la sua totale estraneità ai canoni culturali e ai dettami di Cosa nostra. 
                     Maria D’Asaro (“Centonove”, 01.03.2013)

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