venerdì 28 giugno 2024

Prof... che ci fa lei qui?!!

  Incontri e intrecci esistenziali imprevedibili hanno condotto la scrivente a una circostanza non programmata: fare la volontaria in un penitenziario (mamma entra ed esce dal carcere… – esclamano i figli impertinenti). 
      Insieme ad alcune tenaci 'colleghe' con maggiore esperienza, in carcere si occupa di gestire una biblioteca e di prestare libri ai detenuti. Tempo fa, ha così incontrato due ex alunni, che lei aveva seguito da psicopedagogista. Lieti e sorpresi, sono stati loro a riconoscerla per primi e a salutarla cordialmente, chiedendole “Che ci fa lei qui?”. 
     I due, però, nel penitenziario hanno un posto diverso: uno è guardia penitenziaria, l’altro detenuto. Chi scrive ricorda bene le situazioni familiari e scolastiche di entrambi, che erano ‘ragazzi difficili', a rischio, più volte bocciati. 
       Uno è riuscito a conseguire la terza media, grazie a una mamma formidabile e a insegnanti speciali. L’altro no. Chissà se c’entra col fatto che sia lui il detenuto…

5 commenti:

  1. C’entra… c’entra sì! Ammettiamo nella vicenda una quota di personale libero arbitrio (azzardiamo che ognuno meriti la sua condizione per un 20 per cento… facciamo 30?), questo non esclude che uno sia guardia penitenziaria e invece l’altro detenuto, così, a capocchia. Un problema etico e filosofico gigantesco !

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  2. @Bruno: ciao! Grazie della visita e del commento. Un abbraccio da Palermo.

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  3. La mancanza di educazione e di istruzione purtroppo lascia molti ragazzi appesi a un filo che facilmente spezza chi di loro si vuole approfittare.

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  4. Purtroppo penso che c'entri, eccome.
    Sovente famiglie problematiche hanno figli problematici che a loro volta, se non sapranno risolvere le mancanze educative e affettive subite, formeranno famiglie problematiche.
    A volte la scuola o incontri con "persone speciali" possono tagliare questa catena.
    Complimenti per il tuo servizio nelle carceri, deve essere molto interessante.
    Buon luglio.
    sinforosa

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