La Maruzza bambina finiva i compiti in un baleno: papà le aveva
insegnato a leggere e a scrivere a 5 anni. Così, nello studio, era sempre una Speedy Gonzales.
Interminabili, per lei, i pomeriggi autunnali. Se chiedeva a sua
madre: - Che faccio? - la mamma,
in mille faccende impegnata, rispondeva sempre: - Scarpuzze - ,
locuzione dialettale che si può tradurre: - Devi sbrigartela tu - .
Era la fine degli anni ’60: la TV dei ragazzi cominciava alle 17, Internet
era un miraggio lontano, non c’erano amichette vicine con cui giocare. L’unica sua
sorellina spesso doveva ancora studiare o aveva la febbre o si annoiava con lei.
Meno male che c'era il nonno. - Nonno, facciamo una briscola? - Perchè
no? Però am'a vidiri chi nni iucamu, 'nca senza nenti un c'è piaciri...Talè,
nni iucamu Monte Cuccio. -
Alla fine della partita il fortunato vincitore entrava solennemente
in possesso della citata montagna. - Nonno, ora facciamo una
scopa... - Va bene, ma n'avemu a iucari
Monti Piddigrinu...-
L'appartamento al settimo piano offriva un'ampia panoramica sulla
città: monti, cupole, chiese, monumenti, palazzi erano lì a fare da pegno per
le infinite partite a carte che il nonno e la sua nipotina giocavano insieme.
Mentre Maruzza mescolava con perizia il vecchio mazzo di carte, il
nonno tamburellava ritmicamente con i polpastrelli sul tavolo e modulava a
mezza voce una canzone dalle parole incomprensibili, se mai pronunciate: una nenia dolcissima, di vago sapore orientale,
che alla bimba evocava un tempo lontanissimo e arcano. E lei rimaneva quasi
rapita dal fascino di quella cantilena: avrebbe voluto carpirne il segreto e
assaporarne il tenero gusto da favola antica. Ma intuiva che quel motivo
struggente sarebbe rimasto per lei inaccessibile. Solo il nonnino doveva averne,
da qualche parte, le chiavi preziose.
Tra una scopa e una briscola, Maruzza si affacciava all’ampia finestra
e avvertiva l'affaccendarsi consueto della città, mentre l'aria frizzante e i
nuvoloni grigi su Monte Cuccio annunciavano un imminente temporale.
Che le importava?
Dall'angolo della strada, le arrivava un invitante profumo di
caldarroste: il termosifone era già caldo ed era un vero piacere appoggiarci la
schiena.
E poi, accanto all’antica quercia del nonno, avvertiva una protezione
speciale: un talismano invisibile che l’avrebbe salvata da tutte le saette del
mondo.