Visualizzazione post con etichetta Palermo in 150 parole. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Palermo in 150 parole. Mostra tutti i post

lunedì 4 agosto 2025

Il partito della cura ...

J.Sorolla: Cosiendo la vela (1910)
         Nostra signora era cresciuta a pane e politica. Suo padre, nel dopoguerra, aveva amministrato con competenza e onestà un paesino dell’entroterra siciliano. Lei a quattro anni sapeva di guerra fredda, guardava comizi e TG, e la passione politica cresceva con lei. Ma oggi era triste e disorientata: alle elezioni, non sapeva che fare... Le ideologie possono essere gabbie inutili e sterili, lo sapeva… 
      Ma se la destra continuava a far sentire il suo peso, qual era oggi il progetto e il senso della sinistra?  In testa le frullavano tante riflessioni e nostra signora sognava nuove prospettive, in un rinnovato orizzonte di senso: e se fondassimo il partito della cura? Un’unione di persone che, anziché distruggere, arraffare, dividere, si propone di curare: il pianeta, i rapporti sociali e internazionali… che alimenti fraternità, gentilezza, nonviolenza, equità sociale, giustizia. Il partito della cura, anziché quello della distruzione. Forse solo di questo abbiamo bisogno.  

martedì 15 luglio 2025

Il mare di tutti...

       Forse c’è ancora, ovviamente inosservato, il divieto di balneazione. Dappertutto, cumuli di rifiuti: tutta la spiaggia è costellata da bottiglie, resti di cibo, piatti di plastica, sacchetti di immondizia. Ciò nonostante, specialmente di sabato, domenica e feste comandate, a Palermo il lungomare a est di sant’Erasmo è brulicante di gente: signore badanti in libertà, di tutte le lingue e di tutte le stazze; famiglie con nidiate di bambini dai nomi scontati (Christian, Ilary, Ivan, Morena); persone immigrate di varie etnie; le mogli dei musulmani osservanti che fanno il bagno completamente vestite; coppie di anziani che ballano al ritmo di sette ottavi
        Certo, a nostra signora mancava Malvarrosa, la meravigliosa distesa di sabbia valenciana… Ma si accontentava anche della spiaggia sporca a una manciata di km da casa: c’era comunque il respiro del mare e la magnifica vista di Monte Pellegrino, nel 1787 per Goethe il promontorio più bello del mondo...

venerdì 11 luglio 2025

E il ficus rimane a guardare...

      Il pomeriggio dei giorni feriali, sotto un tendone bianco improvvisato, all’ombra del grande ficus magnolioides che costeggia la stazione Lolli di Palermo, ce li trovi quasi sempre: una mezza dozzina di uomini, forse anche qualcuno di più, seduti su sedie che hanno visto luoghi e tempi migliori. Sono maschi dall’età indefinibile -  50? 60? - con abbigliamento dimesso e l’aria a metà tra l’essere disoccupati o pensionati, qualcuno un po’ alticcio, tutti un po’ persi… Impegnati a giocare rumorosamente a carte: scopone scientifico, più spesso briscola, mentre gli esclusi si limitano a guardare e a commentare le mosse dei giocatori. 
     La domenica, per una sorta di turnover non dichiarato, a occupare le vecchie sedie ci sono persone venute da altri mondi: nord africani che ascoltano musica ad alto volume, più spesso indiani, o giù di lì, che giocano a una sorta di dama. 
      E il ficus, imparziale, rimane a guardare...

Maria D'Asaro





sabato 28 giugno 2025

Disperse un giorno... e poi madri per sempre

P.Picasso. Madre con bambino (1921)
     Ora che essere prof. è un ricordo lontano, la consapevolezza è ancora più chiara: alunne/i in dispersione scolastica rischiano molto più degli altri un fallimento esistenziale. 
     Ma due ex alunne disperse pareva si fossero in qualche modo salvate: N., che aveva abbandonato per aiutare la madre incinta con minacce d’aborto, era madre di due bambini, dopo aver preso la licenza media a diciott’anni.  
      Giorni fa, la vecchia prof aveva poi visto sotto casa A., alunna dispersa con tanti chili, ora ancora più obesa ma con gli occhi brillanti di mammina felice: teneva per mano un bambinetto contento. C’era un uomo con lei, dallo sguardo semplice e buono.
     Disperse un giorno, “ma poi madri per sempre nella stagione che stagioni non sente”.

lunedì 24 febbraio 2025

Fuori la guerra dalla Storia

         Come ricorda il professore Andrea Cozzo nel testo “La logica della guerra nella Grecia antica”, già nel 373 a.C. due ateniesi illuminati, Callia e Callistrato, affermarono che bisogna iniziare le guerre con la maggiore lentezza possibile e, quando già ci siano, finirle il più rapidamente possibile e che «certamente, tutti sappiamo che sempre sono scoppiate guerre e sempre sono finite, e che noi, se non ora, poi desidereremo la pace. Perché dunque bisogna aspettare il momento in cui rinunceremo (alla guerra) per la moltitudine dei mali, piuttosto che fare la pace al più presto, prima che avvenga l’irrimediabile?».
      A tre anni dalla guerra in Ucraina, oggi dalle 17 alle 19, a Palermo, a piazza Ruggero Settimo (al Politeama) le donne di varie associazioni palermitane manifestano ancora per dire  no a tutte le guerre, gridando con Bertha von Suttner, premio Nobel per la Pace nel 1905: “Fuori la guerra dalla Storia” 




martedì 17 dicembre 2024

Buon Natale da Alina

     Tra le fortune della sottoscritta c’è quella di avere un’amica speciale, dalle mani d’oro: sa lavorare ai ferri, all’uncinetto, ricama (mezzo punto, punto croce, macramè… non saprei elencare tutte le meraviglie di cui è capace) disegna, decora, crea bellezza dal nulla, sa cucinare: i suoi dolci sono una delizia per la vista e per il palato.  
     Si chiama Alina e non è una casalinga: è una donna dalla solida cultura scientifica (laureata brillantemente in Chimica), già docente di Scienze e Matematica, mia preziosa collega.  E poi Alina è premurosa in ogni suo ruolo (come moglie, come madre di due splendidi ragazzi londinesi d’adozione, come sorella, cognata, cugina, amica... )
    Last but non least: è appassionata di calcio (non si perde una partita del Palermo e della nazionale, segue il campionato inglese e tifa per l’Arsenal), va in palestra tre, quattro volte a settimana. 
Buon Natale con le sue creazioni natalizie.











mercoledì 11 dicembre 2024

Buon compleanno, Daniela

        Nostra signora non utilizza certo il suo blog per fare gli auguri a destra e a manca, tranne che non si tratti di eventi per lei assai cari quali compleanni o ricorrenze particolari dei suoi gioielli, parafrasando la celebre Cornelia, o di amici davvero unici, come Augusto
        Oggi però gli auguri di buon compleanno vanno a una donna speciale, che nostra signora si dispiace avere conosciuto solo da pochi anni. Una donna lucida, intelligente, colta, determinata. Che sa di cosa parla quando discute di femminismo, di pace, di nonviolenza, di politica, di diritti.  Palermo e la Sicilia dovrebbero essere grate a donne come lei: raggio di luce nel buio dell’indifferenza  per le guerre e le ingiustizie che feriscono l’umanità. Grazie allora a Daniela Dioguardi che, con lungimiranza e resilienza,  ripete che la guerra è frutto della società patriarcale e violenta.  E va bandita dalla Storia.
 Auguri di cuore, cara Daniela.





(Ho parlato di suoi scritti o iniziative anche qui:









Qui il suo magistrale intervento durante la III marcia mondiale per la Pace, il 24/11/24, a Palermo:


giovedì 28 novembre 2024

Tu vali, caro A.

       Sere fa, in una viuzza buia vicino casa, lo sguardo di nostra signora incrocia quello di un bel ragazzone di quasi due metri. I due vanno in direzioni opposte e per qualche secondo continuano a camminare. 
    Poi entrambi si fermano di botto, si guardano di nuovo, si riconoscono ed esclamano: Prof.! – A.! – Non si abbracciano per pudore. 
     L’ex prof. fa ‘prio’ all’ex alunno, quest’anno di maturità, gli chiede dei suoi progetti: - Vorrei fare una scuola di doppiaggio, però è a Padova… Intanto studierò qui Economia aziendale… Poi si vedrà – 
    Si salutano con tanto affetto cordiale. Nostra signora è contenta. Si ricorda quando, in I media, ha asciugato le lacrime di A. bambino a cui un collega aveva detto, né più né meno, che era poco intelligente: - Tu vali, ce la farai alla grande – lo aveva rassicurato - A volte noi prof. diciamo sciocchezze. – Proprio così, caro A.

martedì 19 novembre 2024

I sommersi e i salvati

V. Kandiskij: Vita colorata (1907)
   Una dei più grandi abbagli di oggi è la mancata percezione dell’enorme diseguaglianza tra le classi sociali: l’idea - forse incoraggiata dai profili Facebook e Instagram, dove si appare belli e patinati - che si sia ridotta la differenza (economica, culturale) tra le persone.
   Se usciamo dai social ed entriamo nella vita reale, ci rendiamo conto di come l’ideologia nascosta (e imperante) del liberismo economico abbia invece fatto aumentare in modo esponenziale le differenze. 
   Dove le diverse collocazioni sociali saltano immediatamente alla vista è nel grande piazzale antistante un istituto penitenziario. Lì riconosci subito i parenti delle persone detenute, con vestiti assai approssimati, che avanzano spesso in gruppo magari per farsi coraggio, con i parenti anziani dai denti mancanti o rovinati e le scarpe logore. Si riconoscono poi i volontari e soprattutto gli avvocati, che procedono disinvolti e sicuri, con il loro inappuntabile look. 
       I sommersi e i salvati, ancora una volta.

venerdì 25 ottobre 2024

Fuori la guerra dalla Storia

            Nostra signora certe cose proprio non le capiva. Ad esempio, perché s’insegnasse ai bambini a non litigare e a essere buoni, perché si tenessero seminari agli insegnanti per conoscere e prevenire il bullismo, perché si considerasse terribile un omicidio… e poi non ci si scandalizzasse quando, per una questione di confine o altri disaccordi tra due o più stati, esseri umani uccidessero i propri simili o fossero orrendamente uccisi a loro volta. Perché l’etica che va bene tra due persone, piccole o grandi che siano, viene disattesa e ribaltata se si tratta di affrontare un conflitto tra i popoli di stati diversi? Nostra signora evidentemente era un po’ tarda e questo davvero non lo accettava.
             Domani allora a Palermo, alle 10 a p.zza Croci, nonostante non amasse troppo le manifestazioni, avrebbe marciato con tutte le donne e gli uomini di buona volontà che avrebbero chiesto: “Fuori la guerra dalla Storia!” 




martedì 3 settembre 2024

Passi di donna...

J. Sorolla: Le tre vele (1903)
       Nostra signora cammina spesso da sola nel suo quartiere. Le capita, talvolta, di avere un po’ di apprensione: magari quando porta fuori l’immondizia di sera o quando esce in una deserta domenica agostana.
      Così quando incrocia una sua simile si sente più serena: che sia una ragazza col cagnolino, un’anziana signora con la spesa o un’enigmatica rossa che parla al cellulare. Non perché lei creda che le donne siano migliori degli uomini: ma perché sono state per millenni prive di potere e deputate alla cura. Questo, insieme al fatto che non stuprano, le rende meno pericolose. I dati lo confermano: le donne in prigione sono meno del 5% dei carcerati. 
    Ora però nostra signora teme che, nel cammino verso la parità, le sue simili stiano prendendo una pessima strada: intravvede in alcune troppa arroganza e durezza. E quelle al potere appoggiano il riarmo e alimentano imperturbabili venti di guerra. Aiuto…

Maria D’Asaro

mercoledì 14 agosto 2024

Sogno di una notte di mezza estate...

     Che nessuno fabbrichi più armi. Che le guerre siano bandite dal nostro pianeta. Che quando nasce una bambina o un bambino sia obbligatorio piantare un albero. Che sia doveroso mettere a dimora un albero anche quando qualcuno muore. Che chi ha due case ne dia mezza a chi non ne ha. Che chi ha tempo libero lo dedichi a fare del bene a se stesso, agli altri, al pianeta. Che l’etica, la cura, la gentilezza e la solidarietà abbiano il primato nella gerarchia sociale e l’economia sia solo una dea minore. Che negozi, supermercati e locali per vendere e comprare siano chiusi la domenica e le feste comandate. Che siano sempre al lavoro solo i medici, i pompieri e le professioni di cura. Che nessuno si senta sperduto nell’universo, ma abbia accanto un angelo che lenisca la sua solitudine. Che si abbia compassione e cura infinita gli uni degli altri.

martedì 30 luglio 2024

Chiedo scusa agli alberi abbattuti...

Pini romani al Gianicolo (foto mari@dasolcare, 02.24)
           Sarà il caldo, sarà che ad agosto non le sarebbe stato possibile vedere persone a lei care… Sarà che, dopo tanto soffrire, se ne era andato il professore Germano Federici, una bella persona conosciuta tramite le cenette filosofiche (due suoi scritti qui e qui)… 
     Sarà che il suo quartiere pareva condannato a perenne degrado… Sarà che percepiva un veloce, irreversibile, incupito imbarbarimento dell’umanità…  Così a nostra signora difettava il buonumore. 
      In più, l’altra mattina, quella che sembrava la potatura di due splendidi pini di fronte casa, si rivelava una sentenza di morte: l’indomani, i pini che regalavano ombra da decenni, erano stati abbattuti. Certo, per qualche ragione: magari le radici danneggiavano l’asfalto… Ma a lei la decapitazione era sembrata ingiusta: possibile che non ci fosse stato a Palermo/Berlino un giudice che assumesse la loro pietosa difesa? Qualcuno si sarebbe poi occupato di piantare nuovi alberi al posto di quelli giustiziati?

Maria D'Asaro

Qui due magnifiche poesie di Wislawa Szymborska

venerdì 28 giugno 2024

Prof... che ci fa lei qui?!!

  Incontri e intrecci esistenziali imprevedibili hanno condotto la scrivente a una circostanza non programmata: fare la volontaria in un penitenziario (mamma entra ed esce dal carcere… – esclamano i figli impertinenti). 
      Insieme ad alcune tenaci 'colleghe' con maggiore esperienza, in carcere si occupa di gestire una biblioteca e di prestare libri ai detenuti. Tempo fa, ha così incontrato due ex alunni, che lei aveva seguito da psicopedagogista. Lieti e sorpresi, sono stati loro a riconoscerla per primi e a salutarla cordialmente, chiedendole “Che ci fa lei qui?”. 
     I due, però, nel penitenziario hanno un posto diverso: uno è guardia penitenziaria, l’altro detenuto. Chi scrive ricorda bene le situazioni familiari e scolastiche di entrambi, che erano ‘ragazzi difficili', a rischio, più volte bocciati. 
       Uno è riuscito a conseguire la terza media, grazie a una mamma formidabile e a insegnanti speciali. L’altro no. Chissà se c’entra col fatto che sia lui il detenuto…

giovedì 9 maggio 2024

Votare o non votare? Cosa votare?

       Oggi pomeriggio, a Palermo, alla Casa dell’Equità e della bellezza alcune persone si sono interrogate sul voto alle prossime elezioni europee. Ne è venuto fuori un confronto autentico, appassionato e costruttivo su candidati, programmi, legge elettorale, quorum e meccanismi di voto. 
    Nell’Italia odierna che sfiora il 50% di astensionisti, che un gruppo di persone senta l’esigenza di parlare di politica e discutere di programmi e di liste magari potrebbe fare notizia… Certamente chi ritiene riduttivo e manchevole il sistema democratico bollerà come ingenui e illusi coloro che andranno a votare, e i partecipanti a detta riunione tra questi. Ma qual è l’alternativa costruttiva al non voto? Come cercare di dare il proprio contributo in una società complessa? Quale futuro per l’Europa? 
     Grazie oggi, allora, a Schumann, Moro e Peppino Impastato che avevano buone idee politiche: in particolare a Moro e Peppino che hanno pagato con la vita il loro impegno.
Maria D’Asaro


R. Schuman



venerdì 3 maggio 2024

Cara Giorgia,

        vederti oggi accanto al Ministro della Difesa a passare in rassegna l’esercito, nel 163° anno dalla sua costituzione, mi ha impressionata. Per te è stato un grande successo personale diventare Presidente del Consiglio. Complimenti sinceri per questo. 
      Ma mi chiedo se l’uguaglianza sia davvero un traguardo. Dobbiamo fare le stesse cose che da sempre hanno fatto gli uomini: creare eserciti per difenderci e attaccare, fare guerre per risolvere i conflitti?
     Scriveva Carla Lonzi: “Per uguaglianza della donna si intende il suo diritto a partecipare alla gestione del potere nella società mediante il riconoscimento che essa possiede capacità uguali a quelle dell’uomo. Ma… ci siamo accorte che, sul piano della gestione del potere, non occorrono delle capacità, ma una particolare forma di alienazione molto efficace. Il porsi della donna non implica una partecipazione al potere maschile, ma una messa in questione del concetto di potere”. 
       Forse abbiamo sbagliato tutto. Non credi? 

Maria D’Asaro


giovedì 21 marzo 2024

A scuola di nonviolenza...

       L’idea è partita dalle belle teste pensanti dei professori Andrea Cozzo e Augusto Cavadi: - I ragazzi oggi non hanno idea della nonviolenza, nelle scuole si studiano solo le guerre… organizziamo un percorso di studio pomeridiano, magari incentivato da una borsa di studio a chi parteciperà con costanza e interesse? – 
        Detto fatto.  Il prof. Cavadi in pochi giorni organizza tutto e il movimento nonviolento palermitano pubblicizza l’iniziativa. Aderiscono 17 studentesse e studenti, pur consapevoli che le borse di studio sono solo 12 (offerte da aderenti, simpatizzanti del movimento nonviolento e privati cittadini, da una casa editrice, dalla fondazione Emanuele Parrino e dalla scuola di formazione "Giovanni Falcone").
        Il percorso inizia a fine ottobre e finisce a marzo. Quasi tutti partecipano con costanza e interesse presentando elaborati creativi. Saranno premiati domani, alle 18, a piazza san Giovanni Decollato, Palermo. Sarebbe bello festeggiare insieme la realizzazione di questo percorso formativo… Vi aspettiamo.

martedì 19 marzo 2024

Nostra signora con il fischietto

     Nella sua attuale incarnazione, nostra signora si occupava attivamente di calcio. 
     Come mai? - potrebbero chiedersi i 25 affezionati lettori. In verità a nostra signora, anche in secoli diversi dall’attuale, non dispiaceva seguire le partite e tifare per la Nazionale italiana, ma ora il suo ruolo era diverso: era ormai arbitro ufficiale di una FIGC privata, con tanto di fischietto, cartellino giallo e rosso, se necessario, e taccuino per le annotazioni. 
      Perché nostra signora aveva due nipotini appassionati della disciplina che avevano bisogno di una persona che arbitrasse la partitella domenicale nel giardino di casa. Visto che gli zii erano lontani, il papà aveva spesso turni di lavoro festivi, la mammina era in altre faccende affaccendata e gli altri tre nonni erano, per vari giustificati e ingiustificati motivi, assolutamente indisponibili, rimaneva solo la scrivente ad arbitrare: traversa… rimessa laterale… punizione… contrasto irregolare… cartellino giallo… fallo di mano… corner… trattenuta… goal!





Fuori onda, oggi giornata dedicata a san Giuseppe, santo molto apprezzato in Sicilia. 
Il nonno materno, nonno Turiddu,  era solito ripetere quest’invocazione: 




San Giusippuzzu, vui fustivu patri
Vergine fusti comu la Matri
Maria la rosa, Giuseppe lu gigliu
Datinni aiutu, cunfortu e cunsigliu

mercoledì 6 marzo 2024

Pronti: vai...

      - È in partenza dal binario 10 il treno 5635 per Palermo-Aeroporto…  Direzione 2, porte chiuse, siamo pronti. - 
     Se nostra signora rinascerà, vorrà fare la capotreno: con la divisa blu, il foulard rosso, il fazzoletto verde per dare il segnale di via al macchinista e l’immancabile fischietto: – Prossima fermata Palazzo Reale-Orleans/Next stop Palazzo Reale-Orleans… Biglietto, prego: grazie, signora… Mi dispiace, il biglietto non può farlo a bordo perché altrimenti paga la sopratassa, deve scendere e farlo alla macchinetta o in Biglietteria. – 
     Un fischio e si parte; la capotreno sale e scende dal treno per controllare il flusso dei passeggeri. Avanti e indietro: si sa sempre in che direzione andare. Mica come nella vita, di cui non si conoscono senso e direzione, si ignora perché vi si è saliti, in quale stazione e quando si scenderà.
    Oggi comunque nostra signora un obiettivo (e fischietto) ce l’ha: arbitrare la partita dei nipotini.



giovedì 23 novembre 2023

Una sedia, un segnalibro, un sorriso nell'aldiquà

      Intanto la scrivente ringrazia nostra sorella pioggia che era venuta a bagnare Palermo la notte scorsa, anticipando il suo arrivo rispetto alle previsioni. Sarebbe ripassata a salutarci ancora verso le 15, ma si sarebbe allontanata poco dopo. 
  Sorella pioggia, forse per discrezione, quindi non ci sarà di pomeriggio alle 18.15 quando il magnifico poker, composto da Claudia Costanzo, Massimo Messina, don Cosimo Scordato e Augusto Cavadi, presenterà "Una sedia nell’aldilà”
     A san Giovanni decollato, ci saranno invece sedie, sorrisi e segnalibri alla buona ad accogliere i partecipanti. Con l’augurio che si possa ricevere una scintilla di luce, di forza e di speranza dalla vita,  dagli esempi e da ciò che ci hanno lasciato in eredità Vittorio Arrigoni, Peppino Impastato, Franco Battiato, Primo Levi, Natalia Ginzburg, Andrea Camilleri, Giuliana Saladino, Alex Langer … 
     Perché la vita nell’aldiquà, grazie a loro e grazie a noi, possa essere più degna e più umana.