Il 2 ottobre è il giorno natale del Mahatma Gandhi, la giornata internazionale della nonviolenza, la festa degli Angeli custodi e la celebrazione della ‘sacralità’ dei nonni. In questa data bella e importante, il 2 ottobre scorso il professore Augusto Cavadi ha festeggiato il suo 70° compleanno.
Vi chiederete come sia stata festeggiata la ricorrenza. Ce lo racconta lui stesso qui.
Dal testo che amiche e amici hanno composto per lui, ecco una sintesi del contributo di Omero Dellistorti (alias Peppe Sini, direttore del giornale telematico “Telegrammi della nonviolenza in cammino”) che, dietro la sua proverbiale caustica ironia, traccia questo profilo a tutto tondo del professore Cavadi.
Veridica soluzione ed autentico disvelamento dell’abominevole segreto e fin qui impenetrabile mistero di Augusto Cavadi:
"Non so se sono autorizzato a rivelare quest'orribile segreto […]: Augusto Cavadi sono otto gemelli che fingono di essere una sola persona. L'ho sempre sospettato, ma la conferma l'ho avuta navigando (navigare necesse est) nel sito www.augustocavadi.com:
C'e' un Augusto Cavadi che fa il professore (povere le giovani menti dei suoi sventurati allievi), il pubblicista [...], il volontario (partecipera' ad almeno otto miliardi di associazioni di disturbatori della quiete pubblica), il militante antimafia (e ti pareva: non finira' dunque mai questa eterna diffamazione nei confronti di chi fa girare l'economia, garantisce la mobilita' sociale dei meritevoli, tiene in riga il popolo basso e sopperisce a tutte le deficienze dello stato ladrone e pelandrone?).
E gia' questo basterebbe e avanzerebbe per porsi una domandina semplice semplice: come puo' riuscire una sola persona a giocare tante parti in commedia […]: dove lo trova il tempo? Non ce l'ha anche una vita normale? Non si deve tagliare le unghie, andare dal barbiere, lucidarsi le scarpe, giocare la schedina? Non la guarda la televisione? Non li segue il calcio e i varieta'? Non ci va in vacanza o al bar? Non ci gioca a dama e a bocce? Andiamo, qui c'e' sotto qualcosa di strano, di inquietante, di barbarico ed antipatriottico; lo vedrebbe anche un cieco, figurarsi un occhio attento.
Ma poi c'e' anche un Augusto Cavadi che fa il filosofo, il teologo, il pedagogista, il moralista, il politologo, il signor So-tutto-io: e chi si crede di essere, Tommaso d'Aquino? Archimede Pitagorico? Mike Bongiorno? Quello svevo fissato con l'Aufhebung?
Poi c'e' un altro Augusto Cavadi che dopo averne combinate piu' di Carlo in Francia, dopo aver fatto piu' danni di Campanella e Babeuf messi insieme, organizza ogni par di settimane certe "cenette filosofiche", come le chiama lui […].
Poi c'e' un certo Augusto Cavadi che una volta al mese conciona alla "Casa dell'equita' e della bellezza", che non so che posto sia ma suggerirei al bargello di tenerlo d'occhio, dal nome pare uno di quei posti frequentati da Maupassant e da Dostoevskij, non so se mi spiego.
E non vogliamo dir niente dell'Augusto Cavadi che sempre una volta al mese a casa sua conversa di "teologia critica" dopo il pasto serale e relative libagioni fin verso mezzanotte? […]
Infine, sempre una volta al mese, ora di qua ora di la' (evidentemente per far perdere le tracce a chi in pro del pubblico bene, dell'ordine e della morale ha il dovere d'ufficio di sorvegliare lui e i suoi sodali), c'e' un Augusto Cavadi che discetta di "spiritualita' laica", che gia' solo l'ossimorica denominazione fa capire l'intento sovversivo (come quel Capitini e quel Dolci che al casellario centrale non bastavano piu’ i faldoni) e i relativi profili psichiatrici e criminologici che avrebbero fatto la gioia di Lombroso.
E poi, non vorrei dimenticarlo, c'e' l'Augusto Cavadi socio fondatore della Scuola di formazione etico-politica "Giovanni Falcone", intitolata a un notorio persecutore di onorati galantuomini che si facevano solo gli affari loro e che aspiravano come ogni persona dabbene a progredire in societa' senza falsi buonismi e sciocche ipocrisie.
E ancora, last but not least, l'Augusto Cavadi socio di una fantomatica Associazione italiana per la consulenza filosofica, che non solo ha un nome impronunciabile che comincia per "Fro" (ma lo scrivono "Phro", che le sanno tutte le callide trovate i mestatori internazionalisti e incendiari) che come minimo sara' una parolaccia sconcia in turcomanno o in ostrogoto, ma che ha anche per ragione sociale - a voler parlar pulito e senza offesa per nessuno - un binomio a cui nessuna persona assennata saprebbe dare un senso decente, un ragionevole significato: "consulenza filosofica"; e da quando in qua una roba da perdigiorno acchiappanuvole [...] potrebbe esser atta a consigliare o consolare qualcuno? […]
Li avete contati? Sono otto. E ditemi voi se e' possibile che una persona (e non dico certo una persona perbene) possa condurre non dico tre, ma neppure due, ma neppure una di queste esistenze, o possa svolgere contemporaneamente piu' d'una di tali funamboliche allucinate dissennate scellerate attivita'. […] ma questi otto messeri che tutti si firmano Augusto Cavadi le pagano tutti le tasse, o fingono di essere una sola persona e quindi ci sono ben sette evasori? Eh? Lo vogliamo fare un controllino? Dorme la Finanza? E' appisolata la Benemerita? [...] La piantassero di dare fastidio a chi fa girare l'economia e garantisce urbi et orbi l'approvvigionamento delle sostanze che rendono felice l'infelice umanita', e si occupassero piuttosto dei sovversivi come il clan degli Augusti Cavadi o come quell'immigrato clandestino figlio di emigrati clandestini che siede nientepopodimenoche' sul soglio di Pietro e che ne dice certe, ma certe, che neanche Mazzini, Marx e Bakunin in combutta tra loro quando fanno a chi le spara piu' grosse, e vorrei vedere se ce li ha i documenti in regola, lo vogliamo fare un controllino anche li'? Eh? C'e' o non c'e' lo stato di diritto? Sara' ora o no di ripristinare lo stato etico?
Non solo: ma vi e' mai capitato di sfogliarli i libelli di questi messeri che abusano dell'omonimia augustea-cavadiana? Perche' l'orda grafomane degli Augusti Cavadi di libracci ereticali e anarchici ne spaccia piu' delle presunte tipografie di Amsterdam ai tempi del nipote di Rameau; […] sentite un po' qua:
Un libro e' intitolato "Strappare una generazione alla mafia". E non e' violenza questa? Si vuole negare alla mafia il diritto umano e universale a crescere e moltiplicarsi? E' parlare da cristiani, questo?
Un altro libro e' intitolato "Filosofare in carcere": che dimostra ad abundantiam come l'autore lo sappia fin troppo bene quale sia il posto giusto per gente come lui.
Un altro libro ancora ha per sottotitolo "La gabbia del patriarcato": e da quando in qua si possono insultare impunemente i patriarchi? Non ce lo sanno gli Augusti Cavadi riuniti che il fondamento del diritto e' il diritto romano, e il fondamento del diritto romano e' il potere di vita e di morte da parte del pater familias? Ecco che succede a non coltivare le patrie lettere e le gesta imperiali. E le pubbliche autorita' fanno finta di niente?
Non voglio aggiungere altro, ma il Cavadi, ovvero i Cavadi riuniti e nascosti l'un dietro l'altro, questo signor uno-nessuno-e-centomila, questa one-man-band, questa sinagoga di gioachimiti e durrutiani, se la prende sempre con la mafia, come se non lo sapesse che alla mafia l'economia italiana deve tutto; se la prende con i preti pedofili, che ci avranno diritto pure loro a torturare qualcuno o devono solo e sempre fare i bravi? E che sono, Superman? Se la prende con i patrioti della Lega che portano il fardello dell'uomo bianco, difendono il nostro paese e l'italica stirpe dalle razze inferiori nonche' schiave di Roma per natura, e garantiscono nutrimento pregiato al pesce azzurro proibendo di soccorrere i naufraghi nel Mediterraneo.
E mentre gli Augusti Cavadi […] spargono il loro veleno contro la civilta' dell'Urbe e le glorie littorie, contro tutti i poteri costituiti ufficiali e ufficiosi, contro la societa' fondata sull'onore e l'obbedienza, contro le liturgie sacrificali che tanta parte sono di ogni cultura superiore, il Provveditorato agli studi ronfa? la Questura se la dorme? la Prefettura non si accorge di niente? la Diocesi volge lo sguardo da un'altra parte? La Pro loco, la Procura, la Forestale, l'Asl, l'Inps, la Filarmonica, il Circolo di cucito e quello di scacchi, l'Universitas studiorum nonche' Alma Mater e le Accademie tutte, il Coni, le associazioni dell'industria, dell'artigianato e del commercio, gli ordini professionali, le Forze armate, i cavalieri del lavoro e i commendatori della repubblica, le associazioni di combattenti e reduci, fino al Quirinale, alla Presidente della Commissione europea e al Segretario dell'Onu, tutti in catalessi? Il Comune, la Regione, i competenti Ministeri tutti distratti dagli spogliarelli in tivu'? Ma fatemi il santo piacere. O tempora, o mores. […] Il clan degli Augusti Cavadi continua ad attoscarci con i suoi proclami e le sue concioni come se niente fosse. Poi ditemi voi se qui non ci vorrebbe il duce, o almeno quel bravo ragazzo dei porti chiusi e le ruspe in azione."
Chi cerca... cerca. Un profilo a tutto tondo di Augusto Cavadi, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2020
Per eventuali richieste, inviare mail a: barbara@ilpozzodigiacobbe.it
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