(ecco un'intervista di Margherita Hack a Paolo Di Stefano, del Corriere della Sera)
Il tratto principale
del suo carattere.
Costanza e ottimismo.
La qualità che preferisce in un uomo?
L’onestà e la sincerità
E in una donna?
Idem.
Quel che apprezza negli amici.
Aggiungerei il rispetto del prossimo, l’amore per la giustizia e per gli animali.
Il suo principale difetto.
Impaziente, irosa, attaccabrighe. Mi incazzo facilmente, soprattutto quando sono in macchina.
L’ultima volta che ha pianto?
Chi se ne ricorda, piango di rado, forse ero bambina.
La sua occupazione preferita.
La ricerca, il mio lavoro. E lo sport: facevo atletica, ora mi contento della bicicletta, del nuoto e qualche volta della pallavolo.
Il suo sogno di felicità.
Mi ritengo abbastanza felice, sono fortunata.
Il momento della sua vita in cui è stata più felice.
Quando ho vinto la libera docenza.
E il più infelice?
Non mi pare di averne avuti.
La sua paura maggiore?
Restare invalida e dipendente. Per questo sono favorevole all’eutanasia: la considero un diritto, perché la vita è nostra.
La disgrazia più grande.
Restare soli e senza affetti.
Che cosa possiede di più caro?
Il mio compagno.
Che cosa vorrebbe essere?
Mi sarebbe piaciuto essere una grande atleta e anche fare una grande scoperta scientifica.
Gli scienziati che considera più grandi?
A pari merito: Galileo, Newton, Darwin, Einstein. Sono loro le pietre miliari.
Autori preferiti?
Non ho tempo di leggere, ho troppo da lavorare. I pochi libri li ho letti in ospedale
Il luogo in cui vorrebbe vivere.
L’Italia mi va bene. Ma mi andrebbero anche Parigi e l’Olanda.
Il suo colore preferito?
Celeste.
Il fiore preferito.
Geranio.
L’animale preferito.
Tutti, ma conosco meglio i cani e i gatti.
L’autore in prosa che preferisce?
Tolstoj e Thomas Mann.
Il poeta che preferisce?
Leopardi.
Il suo eroe della finzione.
Pinocchio, e poi il Corsaro Nero.
Pittori preferiti?
Giotto, Utrillo, van Gogh, Klee.
Il suo film cult.
Tanti: «Una giornata particolare», poi quelli di Fellini e quelli di Bergman.
Lo spettacolo naturale da cui è rimasta più impressionata?
Certi tramonti e certe albe. E le comete visibili a occhio nudo.
La canzone che canta più spesso?
Non so cantare, non ci ho orecchio. Ma mi piace «Lilì Marlene» perché ha unito tutti i combattenti.
Piatto preferito?
Uova al tegamino a occhio di bue e patatine fritte.
La bibita preferita.
L’acqua di rubinetto.
Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico che cosa cambierebbe?
Nulla, che vuole che cambi? Non me ne frega nulla, mai fregato nulla. Vorrei due gambe nuove.
I suoi eroi nella vita reale.
Tutti quelli che il fascismo ha mandato “in villeggiatura”. E poi i giudici: Livatino, Falcone e Borsellino.
Ciò che detesta di più.
L’ipocrisia, la vigliaccheria e il razzismo.
Il personaggio storico che detesta di più?
Hitler.
Sogno ricorrente?
I sogni non me li ricordo mai, ma una volta ho sognato di volare con le mie ali. Deve essere bello.
Il dono di natura che vorrebbe avere?
Boh, un po’ più d’orecchio, sono sorda come una campana, non ricordo le canzoni più semplici. Ma non me ne frega molto.
Come vorrebbe morire?
Senza patire. Alla volé, rapidamente, magari nel sonno. Oggi viva e domani morta, potendo lavorare fino all’ultimo a quello che mi piace.
Il regalo più bello che abbia mai ricevuto?
La bicicletta a 15 anni dai miei genitori.
Stato d’animo attuale?
Ottimista sempre, mi sveglio sempre abbastanza contenta.
Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza.
Il furto per necessità e le bugie pietose.
Il suo motto?
Ama il prossimo tuo come te stesso. O forse quello degli epicurei, che condivido: non aver paura della morte, perché finché siamo vivi non c’è la morte, quando c’è la morte non ci siamo più noi. Per questo io non ho paura.
Costanza e ottimismo.
La qualità che preferisce in un uomo?
L’onestà e la sincerità
E in una donna?
Idem.
Quel che apprezza negli amici.
Aggiungerei il rispetto del prossimo, l’amore per la giustizia e per gli animali.
Il suo principale difetto.
Impaziente, irosa, attaccabrighe. Mi incazzo facilmente, soprattutto quando sono in macchina.
L’ultima volta che ha pianto?
Chi se ne ricorda, piango di rado, forse ero bambina.
La sua occupazione preferita.
La ricerca, il mio lavoro. E lo sport: facevo atletica, ora mi contento della bicicletta, del nuoto e qualche volta della pallavolo.
Il suo sogno di felicità.
Mi ritengo abbastanza felice, sono fortunata.
Il momento della sua vita in cui è stata più felice.
Quando ho vinto la libera docenza.
E il più infelice?
Non mi pare di averne avuti.
La sua paura maggiore?
Restare invalida e dipendente. Per questo sono favorevole all’eutanasia: la considero un diritto, perché la vita è nostra.
La disgrazia più grande.
Restare soli e senza affetti.
Che cosa possiede di più caro?
Il mio compagno.
Che cosa vorrebbe essere?
Mi sarebbe piaciuto essere una grande atleta e anche fare una grande scoperta scientifica.
Gli scienziati che considera più grandi?
A pari merito: Galileo, Newton, Darwin, Einstein. Sono loro le pietre miliari.
Autori preferiti?
Non ho tempo di leggere, ho troppo da lavorare. I pochi libri li ho letti in ospedale
Il luogo in cui vorrebbe vivere.
L’Italia mi va bene. Ma mi andrebbero anche Parigi e l’Olanda.
Il suo colore preferito?
Celeste.
Il fiore preferito.
Geranio.
L’animale preferito.
Tutti, ma conosco meglio i cani e i gatti.
L’autore in prosa che preferisce?
Tolstoj e Thomas Mann.
Il poeta che preferisce?
Leopardi.
Il suo eroe della finzione.
Pinocchio, e poi il Corsaro Nero.
Pittori preferiti?
Giotto, Utrillo, van Gogh, Klee.
Il suo film cult.
Tanti: «Una giornata particolare», poi quelli di Fellini e quelli di Bergman.
Lo spettacolo naturale da cui è rimasta più impressionata?
Certi tramonti e certe albe. E le comete visibili a occhio nudo.
La canzone che canta più spesso?
Non so cantare, non ci ho orecchio. Ma mi piace «Lilì Marlene» perché ha unito tutti i combattenti.
Piatto preferito?
Uova al tegamino a occhio di bue e patatine fritte.
La bibita preferita.
L’acqua di rubinetto.
Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico che cosa cambierebbe?
Nulla, che vuole che cambi? Non me ne frega nulla, mai fregato nulla. Vorrei due gambe nuove.
I suoi eroi nella vita reale.
Tutti quelli che il fascismo ha mandato “in villeggiatura”. E poi i giudici: Livatino, Falcone e Borsellino.
Ciò che detesta di più.
L’ipocrisia, la vigliaccheria e il razzismo.
Il personaggio storico che detesta di più?
Hitler.
Sogno ricorrente?
I sogni non me li ricordo mai, ma una volta ho sognato di volare con le mie ali. Deve essere bello.
Il dono di natura che vorrebbe avere?
Boh, un po’ più d’orecchio, sono sorda come una campana, non ricordo le canzoni più semplici. Ma non me ne frega molto.
Come vorrebbe morire?
Senza patire. Alla volé, rapidamente, magari nel sonno. Oggi viva e domani morta, potendo lavorare fino all’ultimo a quello che mi piace.
Il regalo più bello che abbia mai ricevuto?
La bicicletta a 15 anni dai miei genitori.
Stato d’animo attuale?
Ottimista sempre, mi sveglio sempre abbastanza contenta.
Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza.
Il furto per necessità e le bugie pietose.
Il suo motto?
Ama il prossimo tuo come te stesso. O forse quello degli epicurei, che condivido: non aver paura della morte, perché finché siamo vivi non c’è la morte, quando c’è la morte non ci siamo più noi. Per questo io non ho paura.