La notizia (fonti: “Palermo today”, “Repubblica Palermo”, TG RAI della regione Sicilia): nella scuola materna e primaria “Ragusa Moleti” di Palermo il Dirigente Scolastico ha emesso una circolare che vieta ai docenti di far pregare i bambini durante la merenda. Dalla scuola sono poi state tolte alcune statue, tra cui quella della Madonna.
Le reazioni:
Alcuni insegnanti lamentano il fatto che sia stata presa da La Rocca senza consultare gli organismi scolastici
Spaccato in due il fronte dei genitori:
“Forse non siete mai stati in quella scuola - scrive a PalermoToday uno di loro - ci sono altarini con statue della Madonna quasi a grandezza naturale. La scuola, come lo Stato, è laica (…) Mancava solo la filodiffusione con Radio Maria 24 ore al giorno".
Altri hanno affermato che si è leso il diritto alla propria cultura religiosa e hanno portato i figli a scuola con il rosario al collo.
I politici si affrettano a commentare (da
qui:)
Il deputato del Pd Edoardo Patriarca: "Il preside della scuola Ragusa Moleti sicuramente non avrà chiesto il parere di nessuno, soprattutto dei genitori, prima di vietare ai piccoli di recitare le preghiere. Un afflato di laicismo e autoritarismo che nei fatti nega le nostre radici".
Renato Schifani, senatore di Forza Italia: "Ogni preside deve essere autonomo nella gestione interna della scuola ma credo che l'autonomia scolastica vada usata con un po' di buon senso. Il preside dell'istituto Ragusa Moleti di Palermo ha deciso di vietare, tramite un circolare, le preghiere in classe e la rimozione di ogni simbolo del cattolicesimo presente nel plesso scolastico: eliminate quindi sia le foto di Papa Francesco sia alcune immagini sacre che raffiguravano Gesù e la Madonna. (…) Credo che sarebbe stato meglio procedere con moderazione, parlandone prima con insegnanti e famiglie e valutando se realmente le preghiere in classe fossero un problema per l'educazione dei minori a lui affidati. Se invece non ci fossero problemi di alcuna sorta, sembra un gesto dettato dalla volontà di imporre laicismo e anticlericalismo all'interno delle aule scolastiche".
Alessandro Pagano, deputato Lega-Noi con Salvini: "Proibire a dei bambini di tre e sei anni di pregare a scuola è una cosa indegna. Togliere le foto del Papa e le statue della Madonna è un atto ignobile. Non coinvolgere nella scelta i genitori è autoritarismo. Siamo pronti a recarci alla scuola elementare di Palermo per protestare contro questo preside totalitarista che sta abusando del suo ruolo per affermare una visione anti cristiana del mondo. Ci opporremo a questo ennesimo tentativo di sottomissione culturale al politicamente corretto e a questo laicismo strisciante. (…) I nostri valori cattolici non sono negoziabili. Sì alle preghiere dei bimbi a scuola".
Il presidente dell'Udc Antonio De Poli: "Quanto è avvenuto a Palermo dove in una scuola è stata rimossa una statuetta della Madonna è semplicemente scandaloso. E' una grave censura, frutto di un laicismo insensato. (…)".
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia: "Il dirigente scolastico di una scuola di Palermo ha diramato una vergognosa e offensiva circolare per vietare ai bambini di pregare prima della merenda e per rimuovere tutte le immagini sacre. Chissà se questo signore, così solerte e inflessibile nel cancellare la nostra religione e le nostre tradizioni, sarà altrettanto solerte e inflessibile con se stesso quando si tratterà di rinunciare alle ferie e presentarsi sul posto di lavoro la mattina di Natale o il giorno di Pasqua. Quanto vogliamo scommettere?".Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: "Questo dirigente scolastico che rimuove la Madonna e vieta preghiere va licenziato". Gasparri su Twitter chiede di "prendere misure immediate, cacciare il dirigente scolastico che vieta le preghiere, pagina di orrore per la scuola". E poi si rivolge al ministro dell'Istruzione: "Una follia @valeriafedeli intervenga e licenzi un simile provocatore".
(…) Il deputato leghista Alessandro Pagano, in mattinata, ha portato a scuola una statua della Madonna e l’ha consegnata al preside, riunito in consiglio con rappresentati dei genitori. “Sospenderemo l’interrogazione al ministro per chiedere la rimozione della circolare, che secondo noi aveva leso alcuni diritti essenziali dei bambini come il diritto alla preghiera, al simbolo religioso e della propria cultura – dice Pagano – il preside ha garantito che non c’è una volontà di prevaricazione della maggioranza dei genitori e di conseguenza sarà rivisitata la circolare come avevamo chiesto”. D’altra parte c’è chi si è presentato con la Costituzione in mano protestando contro gli altri genitori che avevano attaccato il dirigente La Rocca. “Sono venuto qui con un gruppo di amici preoccupati per quanto è avvenuto e ho portato l’unico simbolo laico che può essere esposto nella scuola pubblica, il preside non ha fatto un atto dovuto per evitare discriminazioni nei confronti di bambini che non sono di religione cattolica”, dice Giorgio Maone di Uaar (Unione Atei e Agnostici Razionalisti). E la divisione resta. “Siamo di tradizione cristiana - dice Daniela Mazza - non capisco che male c'è a pregare in classe”. Mentre un altro papà (…) è contrario alle statue in classe. “Perché i bimbi devono invece essere costretti a pregare prima di mangiare?”.
Oggi un tentativo di dialogo (
da qui)
Dopo giorni di bufera alla scuola elementare Ragusa Moleti, parla il preside Nicolò La Rocca, che con una circolare aveva rimosso delle statue religiose e vietato momenti di preghiera ufficiali. Ieri, però, La Rocca ha aperto alla possibilità di momenti religiosi di carattere personale all'interno dell'istituto: “Non si tratta di un passo indietro, ma semmai di un passo avanti – dice il Dirigente scolastico, che si è trasferito a Palermo due mesi fa – ieri ho incontrato alcuni genitori, con i quali si è aperto un clima di dialogo per trovare insieme delle soluzioni che garantiscano il rispetto della legge, secondo quanto stabilisce il parere dell’avvocatura dello Stato, che loro stessi hanno riconosciuto come legittimo”. Si schiera con La Rocca l’Anp Palermo (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola), che difende il dirigente scolastico “sottoposto a una sorta di gogna mediatica solo per aver affermato e ricordato a tanti che la scuola è un luogo di erogazione di un servizio pubblico finalizzato alla crescita sociale e civile dei futuri cittadini”. E critica anche il comportamento di alcuni esponenti politici, come il deputato leghista Alessandro Pagano, che ieri aveva consegnato al preside una statua della Madonna. A scuola quindi si continuerà a pregare spontaneamente, ma al momento non torneranno le statue rimosse (…). Del resto, oggi si respirava un clima molto più disteso.
“Anche stamattina i nostri figli hanno fatto la loro preghierina prima della merenda, come sempre”, dice Daniela Mazza, una delle mamme che si erano opposte alla circolare. “Sembrerebbe che ieri il preside abbia fatto un passo indietro, adesso aspettiamo fiduciosi, i nostri figli però continueranno a pregare come hanno sempre fatto”, dicono Alessandra De Simone e altre mamme all’uscita della scuola. “Ieri abbiamo eletto il nuovo consiglio di circolo e il preside, davanti all’onorevole Pagano, ci ha assicurato che i bambini potranno pregare come del resto avevano continuato a fare in questi giorni e che ogni decisione su queste questioni sarà condivisa con tutti”, dice Domenico Calò, uno dei genitori che ha partecipato al colloquio con il preside. Altri genitori, invece, vogliono dimenticare in fretta le polemiche. "Abbiamo problemi molto più gravi - dice Fulvia di Franco, madre di due bambini iscritti in terza elementare - i nostri figli non hanno ancora fatto una sola lezione di informatica e manca la carta igienica, vorremmo che si affrontassero queste questioni quotidiane”.
Ragioniamo sul preside palermitano che ha tolto immagini sacre ed ha proibito le preghiere in classe. Le religioni sono aspetti importanti della vita, andrebbero fatte conoscere nelle scuole, evitando statue e preghierine, pratiche non consone al carattere laico dell'insegnamento. Già circa 25 mila docenti, pagati dallo Stato, insegnano religione cattolica. Questi, e ve ne sono tanti preparati, potrebbero rappresentare ai discenti le varie prospettive religiose, i modi con i quali esse si contaminano con la storia e la società. Anzi, si potrebbe pensare ad una disciplina che introduca alla spiritualità, sia laica che religiosa. Ne trarrebbero giovamento le giovani generazioni, che spesso si tengono lontane dall'ambito spirituale senza conoscerlo, rimanendo aride da questo punto di vista. (…)
(A mio avviso, veniamo fuori tutti male dalla vicenda: in primo luogo i politici, per il tono populista, superficiale e piuttosto becero dei commenti; i genitori, per le dichiarazioni infuocate e da controparte lesa e offesa; dirigente e docenti, per una insufficiente capacità comunicativa; stampa, per aver forse soffiato troppo sul fuoco di una situazione che andava raccontata con maggiore delicatezza e con degli approfondimenti culturali e legislativi.
Ne viene fuori malissimo la Scuola, che dovrebbe essere laicamente una Comunità educante, basata su idealità condivise, ma non confessionali. E mi dispiace per i bambini, che avranno percepito il clima di tensione, di scontro e di confusione. Sarebbe stato meglio condividere una filastrocca di Gianni Rodari ...)