venerdì 30 maggio 2025

Guerre che ho (solo) visto

 
     "Le guerre non si dichiarano più e si eternizzano, così come non si sa più quale e dove sia quello che un tempo si chiamava ‘ campo di battaglia’  … guerre solo viste, nella velocità istantanea dell’ubiquità mediatica
      Si passa il tempo più a cercare di giustificare la guerra (le guerre) che a pensare e immaginare la pace.
È questa comune esperienza da spettatrice attraverso gli schermi che allora vorrei mettere a fuoco. 
      Incollata allo schermo, ho assistito all’inizio dello scatenarsi notturno della prima guerra del Golfo (gennaio 1991) che è stata anche la prima guerra in diretta globale. (…)
    Subito dopo, aveva infatti inizio lo spettacolo dei fuochi su Baghdad, un misto tra una riedizione tecnologica e disneyana delle Mille e una notte e un nuovo capitolo di Star wars. (…) Con la seconda guerra del Golfo, dopo la strage dell’11 settembre e il devastante crollo delle Torri gemelle causato dall’attentato terroristico suicida, eccomi di fronte alla ‘guerra pulita’ (ripulita dai corpi che sanguinano e muoiono) (…)
    Nel periodo intermedio, ho assistito anche alla guerra, o meglio alla serie di guerre (civili ed etno-nazionalistiche) della ex Juogoslavia con il nuovo diretto coinvolgimento degli Stati europei, seppur celato dall’equivoca formula di ‘operazione umanitaria’.
    Sempre con gli occhi fissi allo schermo (…) ho seguito nel cosiddetto ‘tempo reale’ le notizie che provenivano non dal fronte, perché ormai le guerre sembravano non avere più un fronte, piuttosto da un non-luogo: lo spazio aereo notturno e indefinito solcato da lampi, il correre zizzagando dei civili nel tentativo di evitare i proiettili dei cecchini, ma soprattutto le zone di nessuno dei campi profughi ammassati in una grande discarica umana a cielo aperto. (…)
    Protagoniste assolute le telecamere… lungo il confine tra Albania e Kossovo, a Kukes, pronte ad ‘accogliere’ le ondate successive di profughi. E con loro tornavano inevitabilmente a mostrarsi i corpi: corpi non combattenti, sfiniti, violati, intrappolati, annichiliti, soprattutto di donne, insieme a bambini e a vecchi. (…)
    Ed ecco, oggi li rivedo, sono gli stessi anche se parlano un’altra lingua. Corpi in fuga, senza luogo, spostati, braccati: ‘comparse’, ammutolite dalla paura e dal dolore, che vengono a occupare l’intera scena della tragedia bellica, ma destinate a passare in clandestinità, come vite spettrali, sul fondo e sui retroscena della ‘pace’ futura. (…)
    Ciò che torna a riaffacciarsi è il silenzio della lingua. Che cos’è infatti quello che stiamo vedendo? Come chiamarlo?  Perché non sembra bastare più la parola ‘guerra’ (per lo più non dichiarata e che assume le forme di un annichilimento totale o quelle ibride del killeraggio o dello stragismo bellico, di controffensiva seguita da un’altra ancora più letale, dove la guerra diventa fine a se stessa) cui contrapporre semplicemente la parola ‘pace’ innalzata come una lacerata bandiera bianca. (…)
      Nell’assistere a tutto ciò, come per il Lord Chandos di Hofmannsthal «Le parole astratte mi si sfacevano nella bocca come funghi ammuffiti».
Allora, forse, quello che non si può dire bisogna scriverlo. Così, tra la catastrofe e la speranza bisogna anche attraversare la crisi della parola."

Rosella Prezzo Guerre che ho (solo)  visto Moretti&Vitali, Bergamo 2025
dalla Premessa, pagg. 13-18

Alla presenza dell’autrice, Guerre che ho (solo) visto verrà presentato ai Cantieri culturali della Zisa, domenica 8 giugno prossimo, alle ore 19, in occasione della rassegna Una marina di libri

4 commenti:

  1. Le guerre le vedi al tg, poi un film te le catapulta col sangue che tracima, non distinguiamo più finzione e reale, ma l'assuefazione la conosciamo, crediamo di poterla addomesticare forse, finchè un grad non entrerà in salotto senza bussare.

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    1. @Franco: proprio così... buon fine settimana e buon tutto.

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  2. Fermiamo le guerre del pianeta.Bello il tuo articolo Olga

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    1. @Olga: fermare le guerre dovrebbe essere il primo compito della politica... buon fine settimana e buon tutto.

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