mercoledì 14 maggio 2025

La vita è un tra-esserci...

P.Picasso: La famiglia Soler (1903)
       "Uno degli assunti di fondo della Gestalt Therapy (GT) è la certezza che ogni sequenza esistenziale è sempre relazione. Ogni individuo prova sensazioni interiori, avverte bisogni, sviluppa desideri o sentimenti, pensa, decide, agisce sempre e comunque ‘in relazione a’, ‘in riferimento a’. Nulla è mai assoluto, mai sussistente in sé. La nostra vita è un con-esserci o – come precisa Giovanni Salonia – un tra-esserci. 
      Vibrare per l’ansia dell’incontro e sentirne tuttavia il fascino così travolgente da rischiare, da osare presentarsi nudi, veri e vibranti dinanzi all’altro. Registrare dentro se stessi – nel proprio corpo, nella propria respirazione – il successo o il fallimento di un incontro e sapere che di successo o di fallimento si parla non perché si è riportata una ‘vittoria’ sull’altro, non perché si è stati adulati o approvati, ma solo perché ci si è incontrati con tutto se stessi non in una terra propria ma nella «terra di nessuno», laddove le logiche del potere e dell’arroganza si perdono e con cuore umile e buono si vede l’altro e lo si accoglie così com’è.
     Quest’incontrarsi è la forza che dà energia all’esistenza, questa la molla di ogni nostra scelta, questa la causa e l’effetto di ogni nostro sentire.
Quando nella vita relazionale si attua un incontro autentico e pieno (un ‘contatto’) c’è appagamento ed energia, che permangono anche in assenza dell’altro. La GT definisce confine di contatto questo luogo in cui abita la traità, questo spazio esistenziale in cui due realtà (due persone) si incontrano.
      Tutta la vita è, allora, un continuo muoversi verso un ‘contatto’, una successione di episodi esistenziali definiti ognuno ciclo di contatto, che ha un suo preciso iter: da uno sfondo di percezioni, emozioni, ricordi e quant’altro affiora, nel qui ed ora del trovarsi dinanzi a un Tu, un bisogno che gradatamente prende corpo e che ha sempre come sua finalità l’incontro (il contatto vero e pieno). Individuato un possibile modo d’incontro, l’energia sale dentro di noi e ci porta ad avvicinarci all’altro per raggiungerlo attraverso una parola, un gesto, un’azione che concretizzerà l’incontro.
        L’esperienza fatta verrà quindi assimilata e diventerà crescita lasciandoci pronti ad un nuovo episodio di contatto. Il tutto è preceduto da una fase di pre-contatto che costituisce l’humus immediato da cui tutto il processo emergerà e prenderà corpo. «L’analisi dei processi di contatto permette di delineare una grammatica della relazione che diventa orizzonte di comprensione dell’esistenza, delle sue patologie, della sua cura».

Agata Pisana La giusta distanza dalle stelle
L’elaborazione del lutto genitoriale secondo la Gestalt Therapy pp.35,36
Vedi anche qui.
 

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