martedì 12 agosto 2025

Figlio di madre...

Pablo Picasso: Madre e figlio (1902)
      Da psicopedagogista, su richiesta della collega di Lettere, andavo spesso nella sua classe, specialmente durante i laboratori pomeridiani, anche perché, oltre alla sua, c’erano altre situazioni complicate. 
      Non so se mi riconosce quando ci incrociamo per strada. Forse sì, ma fa finta di niente.  La sua storia particolare però non la dimentico: sua madre, già sposata e con due ragazzine, lo aveva avuto da un altro, che poi era morto… E lei, senza soldi e sostegno, già ammalata e con il figlio piccolino, era tornata nella vecchia famiglia. Il bambino era cresciuto anche con l’affetto e la cura delle sorelle. 
    A scuola era taciturno, disegnava sempre soggetti inquietanti (soprattutto armi e persone trucidate). Forse la passione per il disegno era un lascito del papà che, mi diceva la mamma durante uno dei tanti accorati colloqui, si dilettava a dipingere. Era raro che il ragazzino aprisse un libro. Portarlo in terza media è stato un miracolo, compiuto soprattutto dalla sua docente di lettere. 
     Sua madre è morta quando ha finito la scuola media. Ho poi incontrato le sorelle che continuano cordialmente a sorridermi e che, credo, si prendano ancora cura di lui, una in particolare.
    Il suo onomastico, proprio due giorni fa…  Anche ora non è molto alto, ma ha spalle poderose e capelli castano-rossicci raccolti in un codino. Quando l’ho incontrato, una settimana fa, camminava con falcate lunghe e decise, ascoltando musica con gli auricolari e canticchiando tra sé, fuori dal mondo.
      Gli ho augurato di cuore, in silenzio, una sinfonia di note che doni armonia nella sua vita…

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