A Palermo e provincia, equipe pedagogiche, stuoli di insegnanti e operatori sociali si prodigano per arginare la “dispersione scolastica”: l’abbandono di alcuni alunni della scuola di base, obbligatoria perchè necessaria alla formazione di cittadini provvisti dell’essenziale alfabetizzazione civica e culturale. Alcuni fattori aumentano il rischio di insuccesso scolastico: vivere in un quartiere degradato e senza stimoli, la povertà, un disagio familiare, le difficoltà di apprendimento…. A questi, a mio parere, da qualche tempo se ne è aggiunto un altro: il chiamarsi Kevin, Denise, Jessica, Ivan…. Mi pare infatti che esista una correlazione, non certo univoca ma significativa, tra tali nomi e il rischio di dispersione scolastica. E’ possibile che la prolungata esposizione delle loro madri alle telenovelas e ai format dai quali hanno tratto la suggestione dei nomi ( poco conosciuti in Sicilia sino a venti anni fa) produca come grave effetto collaterale il rischio di bocciatura dei loro figli?
(“Centonove”: 12.06.09)
(“Centonove”: 12.06.09)