“Secondo il modello gestaltico, l’intervento di sostegno e cura del counsellor o del terapeuta è sempre sulla modalità di relazione. Il contenuto di cui il cliente o il paziente parla è essenzialmente un contenuto di relazione: più del ‘cosa’ viene detto, è importante ‘a chi’ viene detto e ‘come’. Il vero contenuto diventa la relazione.
È precipuamente su essa che si acquisiscono informazioni su chi ci è di fronte ed è ad essa che è teso l’intervento curativo. Intervento che sarà, a sua volta, una relazione: il modo in cui chi si prende cura interagisce modifica in qualche modo la capacità di contatto di chi sta chiedendo aiuto, diventando dunque la via.
Seguendo la linea tracciata dal ciclo di contatto, il sostegno – come vedremo – acquisirà modulazioni diversificate a seconda del momento in cui il processo di contatto si trova.
Nel caso di incontri di gruppo, strumento di cura è anche la relazione che si instaura fra i membri, tuttavia il riferimento principe e diretto di ogni episodio di contatto ha sempre come referente il trainer. Questi deve avere delle competenze professionali o essere stato formato al compito: il suo ruolo non è paragonabile ad un direttore d’orchestra o ad un regista, ma – direi – ad un servitore di tavola, che sta accanto ai commensali un passo indietro e vigila attentamente provvedendo affinché abbiano tutto ciò che gli serve. (…)
Fondamentale è l’approccio fenomenologico: osservare l’altro, ascoltarlo non solo nelle sue parole ma nelle inflessioni della voce, nel ritmo, nelle vibrazioni che ogni muscolo esprime è quel ‘qui e ora’ che permette a chi si prende cura di non aggiungere niente di suo (né pregiudizi, né risonanze personali, né interpretazioni) ma di essere lì presente solo per l’altro. «Il fallimento o il successo di un’intenzionalità di contatto sono ‘visibili’ nel corpo o, meglio, nel corpo in relazione».
Considerare la coerenza fra ciò che si dice e come lo si dice (fra comunicazione verbale o non verbale) fornisce inoltre dati significativi per ogni intervento di sostegno o cura.”
Agata Pisana La giusta distanza dalle stelle
L’elaborazione del lutto genitoriale secondo la Gestalt Therapy pp.38,39,42
Il saggio della professoressa Pisana è prezioso perché, oltre a raccontare un processo significativo di elaborazione del lutto di genitori che hanno perso un figlio, presenta in modo assai chiaro i fondamenti della Gestalt Therapy.