Palermo – Difficile trovare buone notizie tra le cifre dell’ultimo rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere, organizzazione non governativa fondata a Parigi nel 1985 per promuovere e difendere la libertà di informazione: 67 i giornalisti uccisi nel mondo dal 1° dicembre 2024, di cui circa la metà nella Striscia di Gaza, sotto il fuoco dell’esercito israeliano.
Il rapporto segnala un aumento delle vittime tra il primo dicembre 2024 e il primo dicembre 2025: "Il numero dei giornalisti uccisi è tornato a crescere, a causa delle pratiche criminali delle forze armate, regolari e non, e della criminalità organizzata", sottolinea il rapporto di RSF, secondo cui troppo spesso "I giornalisti non muoiono, vengono uccisi".
Almeno 220 i giornalisti uccisi nella martoriata striscia di Gaza da ottobre 2023 ad oggi: tra loro Anas al Sharif, di soli 28 anni, uno dei volti più noti di Al Jazeera, ucciso il 10 agosto 2025 insieme ad altri tre reporter, in un attacco aereo israeliano sulla sua tenda vicino l’ospedale Al-Shifa.
Ma i cronisti rischiano la vita anche altrove: nell’ultimo anno in (continua ne il Punto Quotidiano)
Maria D'Asaro, 21.12.25, il Punto Quotidiano

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