venerdì 11 luglio 2025

E il ficus rimane a guardare...

      Il pomeriggio dei giorni feriali, sotto un tendone bianco improvvisato, all’ombra del grande ficus magnolioides che costeggia la stazione Lolli di Palermo, ce li trovi quasi sempre: una mezza dozzina di uomini, forse anche qualcuno di più, seduti su sedie che hanno visto luoghi e tempi migliori. Sono maschi dall’età indefinibile -  50? 60? - con abbigliamento dimesso e l’aria a metà tra l’essere disoccupati o pensionati, qualcuno un po’ alticcio, tutti un po’ persi… Impegnati a giocare rumorosamente a carte: scopone scientifico, più spesso briscola, mentre gli esclusi si limitano a guardare e a commentare le mosse dei giocatori. 
     La domenica, per una sorta di turnover non dichiarato, a occupare le vecchie sedie ci sono persone venute da altri mondi: nord africani che ascoltano musica ad alto volume, più spesso indiani, o giù di lì, che giocano a una sorta di dama. 
      E il ficus, imparziale, rimane a guardare...

Maria D'Asaro





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