Forse c’è ancora, ovviamente inosservato, il divieto di balneazione. Dappertutto, cumuli di rifiuti: tutta la spiaggia è costellata da bottiglie, resti di cibo, piatti di plastica, sacchetti di immondizia. Ciò nonostante, specialmente di sabato, domenica e feste comandate, a Palermo il lungomare a est di sant’Erasmo è brulicante di gente: signore badanti in libertà, di tutte le lingue e di tutte le stazze; famiglie con nidiate di bambini dai nomi scontati (Christian, Ilary, Ivan, Morena); persone immigrate di varie etnie; le mogli dei musulmani osservanti che fanno il bagno completamente vestite; coppie di anziani che ballano al ritmo di sette ottavi…
Certo, a nostra signora mancava Malvarrosa, la meravigliosa distesa di sabbia valenciana… Ma si accontentava anche della spiaggia sporca a una manciata di km da casa: c’era comunque il respiro del mare e la magnifica vista di Monte Pellegrino, nel 1787 per Goethe il promontorio più bello del mondo...
Mi fa molto sorridere la mancata osservanza di un divieto di balneazione vicino Palermo. Roma brulica di gente in un mare (con ovvio divieto di balneazione) che rispetto a quello da te citato, può essere paragonato ad una discarica di Calcutta.. :(
RispondiElimina@Franco: quindi tra il mare vicino Roma e il litorale palermitano è ...un'ignobile gara al ribasso...Che tristezza...
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