domenica 20 luglio 2025

Il tarlo del non finito: ecco l’effetto Zeigárnik

       Palermo – Anche se all’Università abbiamo collezionato vari trenta, l’esame che ricordiamo di più è quello che abbiamo dato due volte. Ci tornano poi alla mente con maggiore insistenza il rebus che non siamo riusciti a risolvere, le note della canzone non identificata e le parole che non siamo riusciti a dire a una persona cara…
    Il meccanismo della nostra mente che tende a ricordare con più facilità i compiti interrotti e ciò che lasciamo a metà è noto in psicologia come effetto Zeigárnik.
      Si deve infatti a Bluma Zeigárnik, psicologa e psichiatra russo-lituana (nata a Prienai, in Lituania, nel 1900, morta a Mosca nel 1988) l’intuizione di questo particolare modo di ‘procedere’ della nostra mente e la sua sistematizzazione teorica.
    La studiosa, all’inizio degli anni ’20, in un ristorante affollato osservò che un cameriere ricordava tutte le ordinazioni eseguite solo in parte, mentre dimenticava subito le ordinazioni già portate a termine.  Decise allora di realizzare uno studio sperimentale affidando a diversi soggetti una serie di 18-22 esercizi da completare (enigmi, giochi, problemi aritmetici) e chiedendo poi quali esercizi ricordassero meglio. L'esperimento  (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 20 luglio 2025, il Punto Quotidiano



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