lunedì 19 agosto 2024

Olimpiadi, la palermitana Myriam Sylla campionessa di volley

      Palermo – L’11 agosto scorso a Parigi la squadra di pallavolo femminile ha conquistato la medaglia d’oro battendo in finale 3 a 0 gli Stati Uniti, squadra detentrice del precedente primato alle Olimpiadi del 2021 a Tokio. 
      La vittoria finale contro le statunitensi corona l’esaltante percorso agonistico delle azzurre, che entrano di diritto nella leggenda della pallavolo: in tutte le partite la squadra italiana ha perso solo un set contro la Repubblica Dominicana, contro cui ha appunto chiuso la gara 3 a 1. Le azzurre si sono poi imposte 3 a 0 contro tutte le altre squadre: Olanda, Turchia (incontrata due volte, sia nel girone di qualificazione che in semifinale) Serbia e, appunto, nella finale con gli Stati Uniti.
   Allenate da gennaio scorso da Julio Velasco - già mitico commissario tecnico della squadra di pallavolo maschile che con lui ha vinto tre europee e due mondiali - chi sono le atlete della nazionale femminile di pallavolo? 
      Sono 13 giocatrici assai diverse tra loro, che il grande Julio Velasco ha trasformato in una squadra assai coesa: la grande sintonia in campo è stata la marcia in più che ha contribuito allo storico successo delle azzurre. Eccole, le nostre campionesse olimpiche:
   Nel ruolo di ‘centrali’ (attaccanti dal centro della prima linea, in zona 3 del campo) ci sono la capitana Anna Danesi, una delle giocatrici più forti a livello mondiale, alla sua terza Olimpiade, Sarah Luisa Fahr, tornata a giocare vittoriosa dopo due gravi infortuni consecutivi al legamento crociato del ginocchio destro, e Marina Lubian. 
    Palleggiatrici sono la sarda Alessia Orro, che è un po' la regista della squadra, quella che dirige il gioco e decide a chi passare i palloni che riceve: l’intesa perfetta con le compagne l'hanno portata a conquistare il titolo di miglior palleggiatrice durante l'ultima Volleyball Nations League di Bangkok; seconda palleggiatrice è Carlotta Cambi, anche lei molto brava e precisa. 
    Nel ruolo di libero (introdotto nel 1998 dalla FIVB, Federazione Internazionale Volley Ball, il libero è specializzato nei fondamentali di ricezione e difesa e può stare solo in seconda linea) ci sono Ilaria Spirito, la tredicesima giocatrice a disposizione, e la veterana della Nazionale Monica De Gennaro che, con i suoi 37 anni, è la più anziana della squadra. Monica ha mostrato di essere una giocatrice eccezionale, ha recuperato palloni impossibili e ha spaziato con precisione in tutta la seconda linea. 
    Fortissima poi la squadra azzurra in attacco: con le schiacciatrici opposte ‘giganti’ Paola Egonu, una delle pallavoliste più forti al mondo e uno dei simboli dell'eccellenza sportiva italiana, capace di una elevazione eccezionale (344 centimetri), con percentuali di realizzazione altissime, e Ekaterina Antropova, alta 2 metri e 2 centimetri, la più giovane atleta della Nazionale italiana di volley. L’Antropova, trasferitasi da San Pietroburgo in Italia nel 2017, nel 2023 ha avuto il riconoscimento della cittadinanza italiana per meriti sportivi.
    A completare l’attacco le altre schiacciatrici: Gaia Giovannini, inserita in Nazionale proprio quest'anno; Loveth Omoruyi, con Ekaterina Antropova una delle atlete più giovani della squadra; Caterina Bosetti, che ha la pallavolo nel sangue poiché il padre Giuseppe ha allenato la Nazionale italiana e la sorella Lucia è una pallavolista di altissimo livello: Caterina garantisce alla squadra precisione, costanza e grande controllo; infine in attacco c’è Myriam Sylla, palermitana di nascita, giocatrice grintosa, forte e versatile, il cui apporto è stato fondamentale per la nazionale azzurra. La storia di Miriam - già raccontata da questo giornale nell’ottobre del 2018 - merita di essere ricordata. Si sceglie di farlo con le parole dello scrittore Soumaila Diawara, proveniente dal Mali, che da anni vive a Roma con lo status di rifugiato politico, perché, sebbene laureato nel suo paese in Scienze Giuridiche, è stato costretto ad abbandonarlo nel 2012 per ragioni politiche. 
   Ecco il suo racconto: “Abdoulaye Sylla, padre di Miriam, emigra dalla Costa d’Avorio a Bergamo, ma il freddo lo convince a trasferirsi a Palermo. Un giorno, sorpreso da una grandinata, riceve un passaggio in automobile da due coniugi, Paolo Genduso e Maria Rosaria Esposito, che nella vita gestiscono un bar. 
    La coppia decide di aiutare Abdoulaye, che inizia a lavorare per loro. Da lì a qualche tempo lo raggiunge dalla Costa d’Avorio sua moglie Salimata. A Palermo nasce la loro figlia, Myriam, che per tutta la vita considererà Paolo e Maria Rosaria come dei nonni. Anzi, li chiama proprio così. Questo è il passato, peraltro ricco per Myriam di momenti felici, ma anche di tante difficoltà. 
E poi c’è l’oggi. A Parigi Abdoulaye si è trovato ad abbracciare sua figlia Myriam in un contesto probabilmente inimmaginabile in quelle prime notti fredde bergamasche: Parigi, una finale olimpica, le tv del mondo. 
    Myriam è una delle più forti giocatrici di pallavolo del mondo ed è una colonna portante della nazionale del Paese in cui è nata e vissuta (ma del cui diritto di cittadinanza ha potuto beneficiare solo molti anni dopo la nascita). A fare il tifo per lei, oltre a tantissimi italiani, c’erano altre quattro persone speciali: mamma Salimata, da qualche parte in cielo, il suo “concittadino” palermitano (si è definito lui così) Sergio Mattarella e i due nonni Paolo e Maria Rosaria.”
    Ecco, infine, la risposta di Miriam in un’intervista all’Eco di Bergamo in cui le veniva chiesto se si sentisse più ivoriana o italiana: “Mi chiedono sempre se mi sento più italiana o ivoriana, ma è la domanda più insensata che mi si possa fare: sono nata qui, io sono e mi sento italiana. Magari più siciliana che del Nord".

Maria D'Asaro, 18.8.24, il Punto Quotidiano





6 commenti:

  1. Credo Velasco la vera arma in piú: ha portato consapevolezza in un team che doveva solo crederci 👏👏👏🎊🎉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Franco: d'accordo. Julio Velasco è stata la carta vincente. Ho un'ammirazione sconfinata per questo allenatore!

      Elimina
  2. Complimenti all'atleta palermitana!

    RispondiElimina
  3. Una storia bellissima di accoglienza e di grande talento e forza di volontà. Come noto, lei torna tuttora, quando può, a Palermo da quelli che considera i suoi nonni adottivi.

    RispondiElimina
  4. @Costantino: grazie della visita e del commento. Buon fine settimana.

    RispondiElimina