mercoledì 17 agosto 2011

Terapia del desiderio







Martha Nussbaum Terapia del desiderio, Vita e Pensiero, Milano, 1998




Lo so: a volte mi faccio male da sola. Come quando ho deciso di iscrivermi a Filosofia. E di continuare a studiare, nonostante uscissi dalla banca alle sette di sera. Il fatto è che i libri esercitano in me un fascino strano: la speranza è trovare, nel cantuccio segreto di una pagina nascosta, una qualche risposta alle tante domande esistenziali di cui sono impastata.
Così, quando l’allegra brigata dei cenacolanti filosofici del martedì
[1], ha proposto l’acquisto e lo studio del testo della Nussbaum, non mi sono tirata indietro. Sebbene il testo costasse 35 € e constasse di ben 662 pagine …
Anche se sono ancora a un terzo della lettura – alle prese con il VI cap: la morte e la natura, viste con gli occhi del poeta latino Lucrezio – il libro non mi ha affatto delusa.
Intanto, anche se è un tomo filosofico (noi siculi diremmo “chiummu”), il testo è di lettura scorrevole. Oso dire che avverto la leggerezza della mano femminile della Nussbaum, che, sottolinea Giovanni Reale nell’introduzione, vuole dirci con semplicità che “molti dei pensieri dei filosofi ellenistici sono attualissimi e dimostra non solo la validità di certi loro problemi ma, in alcune pagine esemplari, fa ben vedere come certe analisi di quei filosofi gareggino addirittura con certe analisi di Freud e degli psicanalisti”.
La Naussbaum – è sempre Reale a evidenziarlo – sposa “la concezione (…) della filosofia come medicina per l’anima. Ecco la massima di Epicuro con cui viene richiamata questa concezione (…): E’ vuoto l’argomento di quel filosofo che non riesca a guarire alcuna sofferenza dell’uomo: come non abbiamo alcun bisogno della medicina se essa non riesce a espellere dal nostro corpo le malattie, così non abbiamo alcuna utilità della filosofia se essa non riesce a scacciare le sofferenze dell’anima”.
Filosofia quindi, nel mondo antico, e anche oggi, ci dice la Nussbaum, come cura e come pratica esistenziale.
E il desiderio, che c’entra? potrebbe obiettare giustamente qualcuno.
Ecco come risponde l’autrice: “La sfida della medicina consiste proprio nell’innescare una connessione fra i desideri e i bisogni più profondi delle persone e ciò che ha importanza per loro. (…) Lo stesso vale riguardo all’etica. Non possiamo indagare intorno al bene umano standocene alla sommità del cielo e, se lo facessimo, non troveremmo la cosa giusta. Le modalità della vita dell’uomo, le speranze, i piaceri e i dolori che ne fanno parte non possono essere lasciati a lato dell’indagine senza che questa diventi incoerente e senza scopo. Perché noi in effetti non cerchiamo ‘lassù’ la verità etica; essa è dentro la nostra vita di uomini, e la concerne.
Per cui, afferma convinta la Nussbaum: “ Sarà improbabile che arriviamo a cogliere questo qualcosa se ci stacchiamo completamente dalle aspirazioni, dai bisogni, dagli scopi che ci caratterizzano”.
E una delle molle ineludibili della vita umana è l’amore. A questo punto, vi lascio, ad esempio, alla lettura del quinto capitolo dal titolo intrigante “Oltre l’ossessione e il disgusto: Lucrezio e la terapia dell’amore”.
Con una raccomandazione: non tralasciate comunque di abbracciare chi amate, anche mentre leggete il libro …

[1] Le cenette filosofiche, rivolte soprattutto ai non filosofi di professione, si svolgono a Palermo il martedì alle 21 ogni quindici giorni. Dalle 20 e 30, per chi vuole, è possibile consumare un frugale pasto. Alle 21 inizia la discussione sulle pagine del libro in quel momento adottato che la volta precedente ci si è prefissati di leggere. Per informazioni si può scrivere a pietrospalla@tele2.it.

4 commenti:

  1. Ehm... che tu sappia, è già uscito "Topolino" di questa settimana? (Scusa l'impudenza ;) Ciao.

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  2. @dr.Peter: nonostante abbia faticato per trovare un'edicola aperta, ebbene si, Topolino è già uscito! E anche la Settimana enigmistica... Se possibile, ti passerei uno dei due. Però, dopo la lettura, obbligo di recensione!
    Grazie per i sorrisi che mi regali. Buona giornata!

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  3. Che bello, mi fai pensare al "club dei filosofi dilettanti" di McCall Smith :-)
    E' bello constatare che anche nella "vita reale" ci sono questi gruppi che si riuniscono per un interesse intellettuale comune ^___^

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  4. @Vele: .. e ti assicuro che i miei amici amanti della filosofia sono pure simpatici! Ciao, grazie dell'attenzione. Buon fine settimana!

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