
Per Nostra Signora non era stato facile niente: cambia lavoro e la mandano a Ustica perché è ragazzina; rimane incinta e rischia di perderlo, quel bambino prezioso; la sorellina che le dà cura, un giorno non muove più il braccio, un altro la gamba.
E, in un maledetto settembre, non si muoverà più.
Ora Nostra Signora è sola in una barchetta piccina: le luci del vecchio porto ormai invisibili; quelle del nuovo brillano chiare, ma sono lontane …
In quella barchetta dovrà passarci più di una notte: ha sete, ma dov’è l’acqua dolce?
Allora si chiede cosa si provi a mettere sotto la testa, nel mare.
E a lasciarsi andare.
Ora Nostra Signora è sola in una barchetta piccina: le luci del vecchio porto ormai invisibili; quelle del nuovo brillano chiare, ma sono lontane …
In quella barchetta dovrà passarci più di una notte: ha sete, ma dov’è l’acqua dolce?
Allora si chiede cosa si provi a mettere sotto la testa, nel mare.
E a lasciarsi andare.
«Donna in mareee!!! Hook, pensaci tu!» - «Io? Naaa, mi spiace caro Peter, stavolta tocca a te: il mio uncino non ha un buon effetto sulle novelle sirenette» - «Hai sempre la scusa pronta, tu, eh? Okay... Prego signorina, afferri la mia mano». SDEENNNGG! «OUCH! Ma... questa è armata di padella come Rapunzel! Svengo...» Hook: «Due in mareee!!! Tsè. Dio li fa e poi li accoppa...»
RispondiEliminaBravo il dottor Peter!Gustosissimo quadretto!Mi vien voglia di conoscere il suo blog.
RispondiEliminaMari,come vedi,c'è sempre qualcuno che tende la mano e magari aiuta ad attraversare il guado.Un abbraccio