domenica 18 marzo 2018

La Street Art a Palermo è di casa


Palermo – Quest’anno capitale italiana della cultura, già insignita nel 2015 del prestigioso riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità per i monumenti arabo-normanni, Palermo primeggia anche per la presenza di murales e graffiti originali e creativi, vero e proprio repertorio artistico a cielo aperto. La Street Art ha contribuito infatti a riqualificare le zone degradate del Centro storico, colorando con stencil e vernice spray edifici fatiscenti e mura scrostate al Borgo Vecchio, alla Cala, alla Vucciria, a Danisinni, quartieri del cuore pulsante della città, ma anche le periferie estreme e disagiate dello ZEN e di Brancaccio.
Tra gli artisti di strada, Astro Naut ha dipinto grandi astronauti dai grandi occhi e dai caschi colorati tra il quartiere Vucciria e Borgo Vecchio. Sotto i portici di piazza Caracciolo, ci sono i poster di HOPPN, nome in codice in cirillico del marchigiano Yuri Romagnoli, che ha fatto del bianco, del rosso e della propaganda anti-auto e a favore delle biciclette la sua cifra distintiva. Tra gli artisti che hanno lasciato dipinti alla Vucciria, si notano anche le forme contorte di KnarK, misterioso artista austriaco; in pieno Centro storico ci si può imbattere nel Pierrot ultrapop di NAF-MK, dietro cui si nasconde il beneventano Domenico Tirino. Nel quartiere Kalsa si può ammirare un grande murales del comasco Ema Jons, ormai palermitano di adozione, che ha utilizzato l’intero muro di una costruzione diroccata per dipingere un inquietante e grottesco ciclo della vita dell’uomo.
Graffitari come Ema Jons e il palermitano Davide Furìa hanno coinvolto intere scolaresche e ragazzi a rischio di devianza nella loro pratica di writing creativo, con lo scopo di convogliare energia, fantasia creativa e impegno dei giovani verso obiettivi positivi e colorati. Davide Furia è stato anche autore di un Writing/workshop a Pantelleria, dove con settanta allievi ha dipinto con coloratissimi graffiti cento metri  di muro.
A Palermo, capitale della mafia e dell’antimafia, non potevano certo mancare i simboli legati a Cosa Nostra: una gigantesca piovra, con tanti tentacoli, si mostra in un parcheggio vicino al porto. Commissionato agli street artist nisseni Rosk e Loste per ricordare il 25° anniversario della strage di via D’Amelio, dal 19 luglio 2017, sulla facciata dell’Istituto Nautico che si affaccia sul mare della Cala, palermitani e turisti possono ammirare il suggestivo murales che ritrae i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e ne onora il sacrificio.
Infine uno dei più noti street artist mondiali, il francese Christian Guemy, in arte C215, ha fatto rivivere a Palermo l’arte di Caravaggio che, nel suo peregrinare, aveva dipinto proprio qui una sua celebre Natività. Alcune opere di C215, diventate icone a Ballarò, piazza san Domenico e alla Vucciria, sono però andate letteralmente a ruba: l’anta di un portoncino arrugginito e tre vecchie cassette postali - su cui C215 aveva incollato i suoi stencil con le riproduzioni della Maddalena in estasi, del Bacchino malato e della Medusa - sono state divelte e portate via. A dimostrazione che anche la Street Art ha i suoi estimatori, i suoi collezionisti e, ahimè, i suoi emeriti ladri.
Maria D’Asaro
(già pubblicato su Il Punto Quotidiano)










2 commenti:

  1. Adoro la street art se di livello, adoro i murales. Non sapevo che anche Palermo fosse stata oggetto di quest'arte e ne sono felice.

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    1. @Daniele: sono lieta di mostrarti Palermo anche da questo punto di vista.

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