Crudele
Ti svelse
La vita amata
Il vento di Marzo.
Madre …
I lutti privati si inseriscono nel flusso storico che comprende tragedie private e collettive.
La mattina del 16 marzo 1978 le Brigate rosse, in via Mario Fani a Roma, rapirono il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, uccidendo i cinque uomini della sua scorta: i due carabinieri, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e i tre agenti della Polizia, Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino.
L'agguato di via Fani ebbe come tragico epilogo, 55 giorni dopo, il ritrovamento del cadavere di Moro nel bagagliaio di una Renault 4 rossa.
Quando rapirono Moro, verso le nove del mattino di quel giovedì sedici marzo, ero all'Università di Palermo, seguivo una lezione di Letteratura moderna e contemporanea, tenuta dal prof. Cosmo Crifò. Alla notizia del rapimento la lezione fu interrotta: tornai a casa sconvolta ... Aldo Moro, con le sue "convergenze parallele", col suo tentativo di muovere a sinistra la DC 'aprendo' ai comunisti di Berlinguer, era un'icona per mio padre.
E anche per me.
E anche per me.
Una pagina di storia difficile da decifrare e da dimenticare.
RispondiElimina@Costantino: proprio così ... Saluti cordiali.
EliminaUna brutta pagina di storia, ancora oggi ci sono troppi interrogativi da risolvere, come tanti altri misteri d'Italia.
RispondiElimina@Cavaliere: davvero una pagina dolorosa e oscura ...
EliminaUn brutta pagina di Storia, scrive molto bene Cavaliere che anch'io sia pure piccolo ricordo bene.
RispondiElimina@Daniele: io ero più grandicella e ho vissuto quei momenti con angoscia e tristezza.
EliminaIntreccio di “microstoria” e “macrostoria”… eppure anche dimostrazione che ogni fatto – anche esterno alla propria vicenda privata -, nel momento in cui viene vissuto in profondità, diventa davvero storia.
RispondiEliminaGrazie, sempre efficace. Buon fine settimana.
@Rossana: Grazie dell'attenzione affettuosa e costante. Buon fine settimana anche a te.
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