Palermo – Quest’anno
capitale italiana della cultura, già insignita nel 2015 del prestigioso
riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità per i monumenti
arabo-normanni, Palermo primeggia anche per la presenza di murales e graffiti
originali e creativi, vero e proprio repertorio artistico a cielo aperto. La
Street Art ha contribuito infatti a riqualificare le zone degradate del Centro
storico, colorando con stencil e vernice spray edifici fatiscenti e mura
scrostate al Borgo Vecchio, alla Cala, alla Vucciria, a Danisinni, quartieri
del cuore pulsante della città, ma anche le periferie estreme e disagiate dello
ZEN e di Brancaccio.
Tra gli artisti
di strada, Astro Naut ha dipinto grandi astronauti dai grandi occhi e dai
caschi colorati tra il quartiere Vucciria e Borgo Vecchio. Sotto i portici di
piazza Caracciolo, ci sono i poster di HOPPN,
nome in codice in cirillico del marchigiano Yuri Romagnoli, che ha fatto del
bianco, del rosso e della propaganda
anti-auto e a favore delle biciclette la sua cifra distintiva. Tra
gli artisti che hanno lasciato dipinti alla Vucciria, si notano anche le forme
contorte di KnarK, misterioso artista austriaco; in pieno
Centro storico ci si può imbattere nel Pierrot ultrapop di NAF-MK, dietro cui si nasconde
il beneventano Domenico Tirino. Nel quartiere Kalsa si può ammirare un grande
murales del comasco Ema Jons, ormai palermitano di adozione, che ha utilizzato
l’intero muro di una costruzione diroccata per dipingere un inquietante e
grottesco ciclo della vita dell’uomo.
Graffitari come
Ema Jons e il palermitano Davide Furìa hanno coinvolto intere scolaresche e
ragazzi a rischio di devianza nella loro pratica di writing creativo, con lo
scopo di convogliare energia, fantasia creativa e impegno dei giovani verso
obiettivi positivi e colorati. Davide Furia è stato anche autore di un Writing/workshop
a Pantelleria, dove con settanta allievi ha dipinto con coloratissimi graffiti cento
metri di muro.
A Palermo,
capitale della mafia e dell’antimafia, non potevano certo mancare i simboli
legati a Cosa Nostra: una gigantesca piovra, con tanti tentacoli, si mostra in un
parcheggio vicino al porto. Commissionato agli street artist nisseni Rosk e Loste per ricordare il 25°
anniversario della strage di via D’Amelio, dal 19 luglio 2017, sulla facciata dell’Istituto Nautico che si
affaccia sul mare della Cala, palermitani e turisti possono ammirare il suggestivo murales che
ritrae i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e ne onora il
sacrificio.
Infine uno dei
più noti street artist mondiali, il francese Christian Guemy, in arte C215, ha
fatto rivivere a Palermo l’arte di Caravaggio che, nel suo peregrinare, aveva
dipinto proprio qui una sua celebre Natività. Alcune opere di C215, diventate
icone a Ballarò, piazza san Domenico e alla Vucciria, sono però andate
letteralmente a ruba: l’anta di un portoncino arrugginito e tre vecchie
cassette postali - su cui C215 aveva incollato i suoi stencil con le
riproduzioni della Maddalena in estasi, del Bacchino malato e della Medusa - sono
state divelte e portate via. A dimostrazione che anche la Street Art ha i suoi
estimatori, i suoi collezionisti e, ahimè, i suoi emeriti ladri.
Adoro la street art se di livello, adoro i murales. Non sapevo che anche Palermo fosse stata oggetto di quest'arte e ne sono felice.
RispondiElimina@Daniele: sono lieta di mostrarti Palermo anche da questo punto di vista.
Elimina