Nella memoria collettiva, il 23 maggio è il giorno funesto della strage di Capaci, dove, alle 17,58 del 23/5/1992, furono assassinati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Che senso ha ricordare oggi quella strage? Sulla sostanza di una prassi realmente antimafiosa, ci fornisce da anni preziose indicazioni lo studioso Umberto Santino. E il giornalista Francesco Palazzo, in un editoriale del 27/4 su “La Repubblica”, ci esortava a riflettere “laicamente” sull’antimafia di oggi. Palazzo e Santino concordano su un’antimafia non emotiva, non parolaia, lontana dai soldi pubblici e dalle segreterie dei potenti, con una visione di lungo periodo. E Palazzo rilancia la domanda di Santi Palazzolo, l’imprenditore di Cinisi che ha denunciato un’estorsione: «E’ più antimafia fare le marce o alzarsi alle quattro del mattino, indossare gli indumenti da pasticciere, e dare ogni giorno lavoro onesto a cinquanta persone?».
Maria D’Asaro: “Centonove” n.20 del 19.5.2016
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RispondiEliminaRicordare Falcone e Borsellino è importante, per noi e per le generazioni dei giovani.
RispondiEliminaCostantino: d'accordo! Buon fine settimana e saluti cordiali.
EliminaStragi come queste non sono state vane, commemorare queste vittime ricordare non un giorno all'anno ma tutti i giorni. Le famiglie oneste, la scuola hanno il dovere morale di educare giovani vite all'onestà morale, proprio come questi uomini eroici ricordati oggi !!! La memoria, la memoria...
RispondiEliminaBrava grande Maruzza !!! Cosmoabbracci !!!
Pippi: grazie dell'accorato apprezzamento. Cosmoabbracci affettuosi! A presto.
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RispondiEliminaPenso che l'antitesi sia sbagliata: vanno bene le marce e va bene dare lavoro sacrificandosi come dice l'imprenditore di Cinisi.
RispondiEliminaPurtroppo, è vero che nel nostro Paese celebrazioni come queste corrono spesso il rischio di essere vanificate dalla retorica.
E questo, mi sembra un piano "ben" studiato... per ingenerare nelle persone noia, un senso di scontatezza, o anche di cordoglio a buon mercato.
Salutone.
Riccardo: in effetti, se dovessi riscrivere l'articolo, farei risaltare maggiormente l'et/et piuttosto che la contrapposizione. La frase riportata da Palazzo è provocatoria e mette in guardia verso l'antimafia facile e parolaia. Però ci vogliono sia le marce per dare segnali chiari alla società e rinfrescare la memoria che i comportamenti concreti. Grazie. Ricambio salutoni cordiali.
EliminaPerdona le citazioni, che ogni tanto uso, ma a volte sintetizzano le mie tortuose elucubrazioni.
RispondiEliminaDa Primo Levi: "Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?"
Così, mi sento più vicina all'imprenditore di Cinisi, ma anche a te che tieni desta la memoria, guai a dimenticare...
Grazie Maria, un forte abbraccio.
Santa S.: d'accordissimo con le tue opportune e belle citazioni. Grazie della tua presenza intelligente, attenta e affettuosa. Ricambio l'abbraccio.
EliminaQuesta strage mia cara è ancora ferma nei nostri occhi come fosse successa da poco tempo..
RispondiEliminaLa cosa inaccettabile è che malgrado tutto non vedo questo cambiamento che avrebbe dovuto essere.
La domanda finale del tuo blog è alquanto dubitativa e si resta veramente destabilizzati.
Forse io voto per le quattro di mattina e dare lavoro a 50 operai..di questi tempi è un dono divino..
Ti stringo forte amica mia!
Nella Crosiglia: hai ragione. Non c'è un cambiamento sostanziale: non lo vedo a Palermo e non so se ci sia altrove. Ma dobbiamo sempre lottare per la giustizia e i diritti di tutti. Grazie. Un abbraccio forte anche da parte mia!
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